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Decreto Balduzzi in stand-by, restano bibite e succhi senza la frutta

La norma contenuta nel decreto Balduzzi che prevede l'aumento della frutta in succhi e bibite dove aspettare la notifica alle autorità europee

Decreto Balduzzi in stand-by, restano bibite e succhi senza la frutta

Bere bibite e succhi di frutta fatti davvero con la frutta: forse sarebbe stato troppo bello per essere vero e, infatti, non sarà così. O, almeno, non per ora. La norma contenuta nel decreto Balduzzi così come approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, secondo cui i succhi avrebbero dovuto contenere almeno il 20% di frutta (cioè l’8% in più rispetto a quanto prescritto dall’attuale normativa), dovrà attendere “tempi indefiniti” prima di essere messa in pratica.

Secondo quanto denunciato da Coldiretti, che già prima dell’approvazione del decreto si era espressa a proposito del problema del contenuto di vera frutta nei succhi, l’applicazione della norma dovrà aspettare che il l’esito della notifica del testo contenuto nel decreto alle autorità europee. Un’attesa ingiustificata, almeno secondo il presidente della confederazione, Sergio Marini, secondo cui

la necessita’ di subordinare la norma alla procedura comunitaria e’ una pura invenzione. Evidentemente cambiano i governi, ma non cambia il modo con cui vengono presi in giro cittadini ed agricoltori facendo leggi utili, ma avendo già trovato il cavillo per non applicarle mai.


Il testo originario del decreto Balduzzi prevedeva l’entrata in vigore della norma “dal 1 gennaio 2013”. Secondo la versione approvata dal Consiglio dei Ministri, invece,

decorsi sei mesi dal perfezionamento con esito positivo della procedura di notifica di cui alla direttiva 98/34/CE, le bevande analcoliche di cui all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n.719, devono essere commercializzate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20 per cento.

Rimane poco chiaro quanto tempo sarà necessario per “perfezionare con esito positivo” la procedura di notifica. Tuttavia, per il momento Coldiretti non abbandona ogni speranza e dichiara:

Siamo certi che nella fase di conversione del decreto, il Parlamento saprà ridare una reale efficacia alla norma, fissando una data certa per l’entrata in vigore.

Nel frattempo non ci resta che proseguire con la sana abitudine di controllare bene l’etichetta dei prodotti che acquistiamo, bibite e succhi “di frutta” inclusi.

Via | ANSA
Foto | Flickr

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