Svezzamento: 10 errori da evitare
Durante lo svezzamento ci sono degli errori da evitare sempre, che però commettiamo ugualmente, ovviamente in buona fede. Quando i bambini vengono al mondo, purtroppo, non sono forniti di un manuale d’istruzioni: per questo i genitori devono affidarsi ai consigli del pediatra, anche per quello che riguarda l’alimentazione di neonati e bambini piccoli. Quando inizia […]
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Durante lo svezzamento ci sono degli errori da evitare sempre, che però commettiamo ugualmente, ovviamente in buona fede. Quando i bambini vengono al mondo, purtroppo, non sono forniti di un manuale d’istruzioni: per questo i genitori devono affidarsi ai consigli del pediatra, anche per quello che riguarda l’alimentazione di neonati e bambini piccoli. Quando inizia lo svezzamento, a che età, come si comincia e quali sono gli errori più comuni che non dovremmo più fare?
Svezzamento, cosa non fare: gli errori più comuni
Lo svezzamento è il momento in cui il neonato passa da un’alimentazione esclusiva a base di latte (materno o artificiale) a un’alimentazione più varia con l’introduzione di cibi solidi. È un momento molto delicato della crescita di ogni neonato, per questo è fondamentale seguire le regole di nutrizionisti e pediatri, che, a loro volta, si rifanno alle linee guida del Ministero della Salute e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Nonostante tutte le informazioni che abbiamo a disposizione, ci sono degli errori che ancora vengono commessi, ovviamente in buona fede nella maggior parte dei casi, ma che potrebbero avere ripercussioni anche gravi sulla salute e sullo sviluppo del bambino. Scopriamo i 10 più comuni:
- Aggiungere sale ai cibi dello svezzamento. Ai bambini va dato cibo privo di sale, perché il consumo precoce potrebbe aumentare il rischio di ipertensione. Inoltre, condizionerebbe il palato del piccolo.
- Proporre zucchero e cibi dolci nel primo anno di vita. Questi alimenti possono danneggiare il palato e influenzare il gusto dei piccoli.
- Seguire diete drastiche. Uno svezzamento privo dei nutrienti preziosi per la crescita, come le proteine animali o i carabonidrati, è controproducente. Come lo è esagerare con alimenti che possono aumentare il rischio di obesità infantile. La dieta deve essere varia ed equilibrata.
- Introdurre il latte vaccino troppo presto: le linee guida suggeriscono di non darlo ai bambini con meno di un anno di età.
- Dare bibite e succhi di frutta. Durante lo svezzamento e anche dopo andrebbero evitate tali bevande, dando ai piccoli solo acqua.
- Non far sperimentare il cibo ai bambini, perché si ha paura che si sporchino. Il cibo deve essere una scoperta e i bambini piccoli possono anche mangiarlo con le mani, non devono essere imboccati.
- Usare il cibo come premio. Di solito lo si fa con i dolci, ma è controproducente, perché si dà un’idea sbagliata dell’alimentazione, che è prima di tutto nutrimento per il corpo e per la mente.
- Non variare la dieta. I bambini devono poter assaporare tanti cibi diversi, per sapore, consistenza, colore…
- Forzare il bambino a mangiare. Questo comportamento è sempre controproducente: come noi adulti, anche loro possono preferire altro o, semplicemente, non avere fame.
- Iniziare lo svezzamento troppo presto. Le linee guida consigliano l’allattamento esclusivo fino ai 6 mesi, per poi iniziare con lo svezzamento. Si può cominciare un po’ prima con la frutta, ma non è una gara a chi svezza prima suo figlio.
Cosa succede se si inizia lo svezzamento troppo presto?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Fondo per l’Infanzia dell’ONU (UNICEF) suggeriscono di usare il latte materno fino ai 6 mesi di vita, prevedendo l’allattamento esclusivo al seno per i neonati. Qualora non fosse possibile, si può ricorrere al latte artificiale, tenendo sempre in considerazione come momento per l’inizio dello svezzamento i 6 mesi di età.
Non è opportuno iniziare lo svezzamento prima, anche perché il bambino non è ancora pronto ad assumere cibi solidi. Solo a partire dal sesto mese, infatti, i nostri piccoli possono deglutire bene gli alimenti solidi, aprendo bene la bocca per usare il cucchiaio o girando la faccia per rifiutare la pappa se non la vogliono. Inoltre a questa età sono già in grado di afferrare le cose per portarle alla bocca, così da poter mangiare da soli sperimentando il cibo, e riescono anche a stare seduti bene sul seggiolone.
Per questi motivi è sconsigliato cominciare prima: chiedi sempre consiglio al tuo medico pediatra per non sbagliare con l’alimentazione del neonato.
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Come capire se lo svezzamento sta andando bene?
Ci sono tanti modi per capire se lo svezzamento sta andando bene: il bambino gradisce quello che mangia, è curioso e sperimenta i piatti che gli prepariamo, cresce forte e sano, vorrebbe mangiare dal nostro piatto, inizia a cercare meno il latte dal seno materno o dal biberon in caso di allattamento con latte artificiale.
Ovviamente prima di iniziare è bene concordare con il pediatra non solo il momento in cui iniziare, ma anche i menù da proporre al piccolo, prevedendo dei controlli di routine per capire se il bimbo cresce bene e se alimenti e preparazioni proposti sono di suo gradimento. A volte si potrebbe dover passare da uno svezzamento classico a un autosvezzamento, con proposte di cibi “da grandi” in pezzetti piccoli e non le solite pappe.
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