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Svezzamento: 10 errori da evitare

Durante lo svezzamento ci sono degli errori da evitare sempre, che però commettiamo ugualmente, ovviamente in buona fede. Quando i bambini vengono al mondo, purtroppo, non sono forniti di un manuale d’istruzioni: per questo i genitori devono affidarsi ai consigli del pediatra, anche per quello che riguarda l’alimentazione di neonati e bambini piccoli. Quando inizia […]

Svezzamento: 10 errori da evitare

Fonte immagine: Pixabay

Durante lo svezzamento ci sono degli errori da evitare sempre, che però commettiamo ugualmente, ovviamente in buona fede. Quando i bambini vengono al mondo, purtroppo, non sono forniti di un manuale d’istruzioni: per questo i genitori devono affidarsi ai consigli del pediatra, anche per quello che riguarda l’alimentazione di neonati e bambini piccoli. Quando inizia lo svezzamento, a che età, come si comincia e quali sono gli errori più comuni che non dovremmo più fare?

Svezzamento, cosa non fare: gli errori più comuni

Lo svezzamento è il momento in cui il neonato passa da un’alimentazione esclusiva a base di latte (materno o artificiale) a un’alimentazione più varia con l’introduzione di cibi solidi. È un momento molto delicato della crescita di ogni neonato, per questo è fondamentale seguire le regole di nutrizionisti e pediatri, che, a loro volta, si rifanno alle linee guida del Ministero della Salute e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Nonostante tutte le informazioni che abbiamo a disposizione, ci sono degli errori che ancora vengono commessi, ovviamente in buona fede nella maggior parte dei casi, ma che potrebbero avere ripercussioni anche gravi sulla salute e sullo sviluppo del bambino. Scopriamo i 10 più comuni:

  1. Aggiungere sale ai cibi dello svezzamento. Ai bambini va dato cibo privo di sale, perché il consumo precoce potrebbe aumentare il rischio di ipertensione. Inoltre, condizionerebbe il palato del piccolo.
  2. Proporre zucchero e cibi dolci nel primo anno di vita. Questi alimenti possono danneggiare il palato e influenzare il gusto dei piccoli.
  3. Seguire diete drastiche. Uno svezzamento privo dei nutrienti preziosi per la crescita, come le proteine animali o i carabonidrati, è controproducente. Come lo è esagerare con alimenti che possono aumentare il rischio di obesità infantile. La dieta deve essere varia ed equilibrata.
  4. Introdurre il latte vaccino troppo presto: le linee guida suggeriscono di non darlo ai bambini con meno di un anno di età.
  5. Dare bibite e succhi di frutta. Durante lo svezzamento e anche dopo andrebbero evitate tali bevande, dando ai piccoli solo acqua.
  6. Non far sperimentare il cibo ai bambini, perché si ha paura che si sporchino. Il cibo deve essere una scoperta e i bambini piccoli possono anche mangiarlo con le mani, non devono essere imboccati.
  7. Usare il cibo come premio. Di solito lo si fa con i dolci, ma è controproducente, perché si dà un’idea sbagliata dell’alimentazione, che è prima di tutto nutrimento per il corpo e per la mente.
  8. Non variare la dieta. I bambini devono poter assaporare tanti cibi diversi, per sapore, consistenza, colore…
  9. Forzare il bambino a mangiare. Questo comportamento è sempre controproducente: come noi adulti, anche loro possono preferire altro o, semplicemente, non avere fame.
  10. Iniziare lo svezzamento troppo presto. Le linee guida consigliano l’allattamento esclusivo fino ai 6 mesi, per poi iniziare con lo svezzamento. Si può cominciare un po’ prima con la frutta, ma non è una gara a chi svezza prima suo figlio.

Cosa succede se si inizia lo svezzamento troppo presto?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Fondo per l’Infanzia dell’ONU (UNICEF) suggeriscono di usare il latte materno fino ai 6 mesi di vita, prevedendo l’allattamento esclusivo al seno per i neonati. Qualora non fosse possibile, si può ricorrere al latte artificiale, tenendo sempre in considerazione come momento per l’inizio dello svezzamento i 6 mesi di età.

Non è opportuno iniziare lo svezzamento prima, anche perché il bambino non è ancora pronto ad assumere cibi solidi. Solo a partire dal sesto mese, infatti, i nostri piccoli possono deglutire bene gli alimenti solidi, aprendo bene la bocca per usare il cucchiaio o girando la faccia per rifiutare la pappa se non la vogliono. Inoltre a questa età sono già in grado di afferrare le cose per portarle alla bocca, così da poter mangiare da soli sperimentando il cibo, e riescono anche a stare seduti bene sul seggiolone.

Per questi motivi è sconsigliato cominciare prima: chiedi sempre consiglio al tuo medico pediatra per non sbagliare con l’alimentazione del neonato.

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Come capire se lo svezzamento sta andando bene?

Ci sono tanti modi per capire se lo svezzamento sta andando bene: il bambino gradisce quello che mangia, è curioso e sperimenta i piatti che gli prepariamo, cresce forte e sano, vorrebbe mangiare dal nostro piatto, inizia a cercare meno il latte dal seno materno o dal biberon in caso di allattamento con latte artificiale.

Ovviamente prima di iniziare è bene concordare con il pediatra non solo il momento in cui iniziare, ma anche i menù da proporre al piccolo, prevedendo dei controlli di routine per capire se il bimbo cresce bene e se alimenti e preparazioni proposti sono di suo gradimento. A volte si potrebbe dover passare da uno svezzamento classico a un autosvezzamento, con proposte di cibi “da grandi” in pezzetti piccoli e non le solite pappe.

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