Benessereblog Benessere Psicologia Infiammazione cronica: anche la solitudine fra le cause

Infiammazione cronica: anche la solitudine fra le cause

La solitudine e l’isolamento sociale aumentano il rischio di infiammazione cronica: ecco cosa emerge da un nuovo studio.

Infiammazione cronica: anche la solitudine fra le cause

La solitudine e l’isolamento sociale aumentano il rischio di infiammazione cronica, che può a sua volta aumentare il rischio di soffrire di malattie cardiovascolari, oltre che si demenza, depressione e altre condizioni patologiche.

A confermarlo ci pensa un nuovo studio recentemente condotto dai membri della Brunel University di Londra, i cui autori hanno analizzato un campione di 30 ricerche condotte in precedenza proprio in merito a questo argomento.

Ebbene, dallo studio pubblicato sulle pagine della rivista Neuroscience & Biobehavioral Reviews, sarebbe emerso che solitudine e isolamento sociale (due dei più comuni e importanti problemi della nostra società moderna) non fanno altro che favorire uno stato di infiammazione cronica, che è – come abbiamo detto – risultata collegata al rischio di sviluppare svariate malattie.

In particolar modo sembra che l’isolamento sociale sia associato a un aumento dei valori della proteina C-reattiva (collegata allo stato infiammatorio) e del fibrinogeno, una molecola che favorisce la coagulazione del sangue. Ma a cosa sarà dovuta questa associazione? Secondo gli autori dello studio, l’isolamento sociale potrebbe causare un maggior stato di infiammazione a causa dello stress provocato proprio da questa condizione di distanza dalle altre persone.

Gli autori tengono a sottolineare però che, naturalmente, l’isolamento sociale non rappresenta la sola causa dell’infiammazione cronica, ma può agire insieme ad altri fattori e danneggiare la salute delle persone.

via | Ansa
Foto di Engin_Akyurt da Pixabay

Le informazioni riportate su Benessereblog sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Quale attività fisica può praticare chi soffre di ernia del disco?
Fitness

L’ernia del disco viene definita come una fuoriuscita di materiale discale dai normali margini dello spazio del disco intervertebrale, che determina la comparsa di dolore, disturbi sensitivi e motori. Chi soffre di questo disturbo deve sapere che la migliore prevenzione delle alterazioni posturali del rachide è il movimento. Ma quale attività fisica può praticare in sicurezza chi soffre di questo disturbo? Lo abbiamo chiesto ad un ortopedico: ecco cosa ci ha detto.