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I sintomi della malaria, le cause e la cura

Chi viaggia nei paesi tropicali dovrebbe conoscerla bene. Ma di cosa si tratta esattamente? E com'è possibile contrarla? Ecco come riconoscere la malaria e cosa succede nel corpo di chi ne è affetto

I sintomi della malaria, le cause e la cura

Brividi, febbre alta, sudorazione intensa: sono questi i sintomi principali della malaria, una malattia causata dal plasmodio, un parassita trasmesso dalla puntura di zanzare portatrici. Questa patologia uccide ogni anno un milione di persone in tutto il mondo, soprattutto nei paesi tropicali e subtropicali. Nelle regioni del mondo a clima temperato è meno frequente, ma ciò non significa che i loro abitanti siano del tutto al sicuro: la sempre maggiore facilità con cui ci si può spostare da un’area all’altra del pianeta fa sì che chiunque possa trovarsi prima o poi a rischio di contrarre questa temibile malattia.

Oltre a quelli appena elencati, o sintomi che aiutano a riconoscere la malaria sono anche altri. Infatti la presenza del plasmodio può scatenare anche mal di testa, vomito e diarrea. In genere i primi problemi si manifestano poche settimane dopo la puntura della zanzara Anopheles portatrice del parassita, ma non è da escludere che quest’ultimo rimanga dormiente nell’organismo anche per mesi o anni. Per questo motivo anche quando i sintomi compaiono a distanza di tempo da un viaggio in un paese a rischio è bene rivolgersi il prima possibile a un medico.

L’unica causa di tutti questi sintomi è il plasmodio trasmesso dalla zanzara Anopheles. Quest’ultima può diventarne portatrice succhiando il sangue di una persona infetta e può iniettarlo nel sangue delle persone che pungerà dopo quest’ultima. Una volta nel sangue della nuova vittima il plasmodio viaggerà fin nel suo fegato, dove può rimanere quiescente per molto tempo. Tuttavia, a una volta raggiunta la maturità il parassita abbandona quest’organo e si insedia all’interno dei globuli rossi. E’ a questo punto che nella maggior parte dei casi compaiono i sintomi della malattia.

In realtà proprio perché il plasmodio infetta il sangue la puntura della zanzara Anopheles non è l’unica modalità attraverso la quale è possibile contrarre la malaria. Le altre possibilità includono la trasmissione dalla madre al figlio presente nel suo ventre, le trasfusioni di sangue e lo scambio di aghi infetti.

In tutti i casi alla comparsa dei sintomi è importante sottoporsi a una cura adeguata per evitare gravi complicazioni. I farmaci da assumere dipendono dal tipo di plasmodio da cui si è stati parassitati, dalla gravità dei sintomi, dall’età del paziente e da un’eventuale gravidanza in corso. Fra i medicinali più utilizzati sono inclusi la clorochina, l’idrossiclorochina, il chinino solfato, la meflochina, e il Malarone, una combianzione di atovaquone e proguanile.

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Via | Mayo Clinic

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