Benessereblog Salute La gravidanza dopo un aborto spontaneo: cosa fare

La gravidanza dopo un aborto spontaneo: cosa fare

La gravidanza dopo un aborto spontaneo come deve essere affrontata? Cosa deve sapere una donna che ha affrontato un dolore così intenso come quello di perdere il bambino che portava in grembo?

La gravidanza dopo un aborto spontaneo: cosa fare

Una gravidanza dopo un aborto spontaneo quando è possibile? Sicuramente perdere il bambino che sta crescendo nel nostro grembo è uno dei dolori più forti che si possono provare: prima di decidere di intraprendere un nuovo percorso per cercare di rimanere in dolce attesa ci sono molte variabili da tenere in considerazione.

Innanzitutto dovete seguire i consigli del vostro medico curante, del vostro ginecologo, che sicuramente vi consiglierà di aspettare qualche mese prima di riprovare a rimanere incinta: si tratta di tempi fisiologici da tenere in considerazione per permettere al corpo femminile di rimettersi in forma (di solito da 3 a 6 mesi).

Non dimentichiamo, poi, i tempi psicologici: dopo la perdita del proprio bambino, è normale che sia la donna sia l’uomo siano bloccati, per paura che accada ancora e per paura di provare nuovamente quel dolore.

Sicuramente sarebbe bene indagare sulle cause che hanno portato all’aborto spontaneo, per verificare se ci sono delle malattie o altre motivazioni che possono essere trattate prima di cercare di avere nuovamente un bambino. Sarebbe bene farsi seguire anche da uno psicoterapeuta, per affrontare psicologicamente la perdita del bambino che avevamo nel nostro grembo.

Prendetevi il tempo di cui avete bisogno e affidatevi sempre al vostro ginecologo, con il supporto magari delle ostetriche del consultorio che vi sapranno darvi informazioni utili anche per l’alimentazione da seguire in gravidanza e mentre si cerca di avere un bambino e anche le informazioni utili per l’assunzione di supporti vitaminici come l’acido folico, fondamentale per chi vuole avere un bambino.

Foto | da Flickr di bradfordst219

Via | medicinamaternofetale

    Non dimenticate di scaricare la Blogo App, per essere sempre aggiornati sui nostri contenuti. E’ disponibile su App Store e su Google Play ed è gratuita.

Le informazioni riportate su Benessereblog sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Funghi champignon in gravidanza, sì o no?
Gravidanza

I funghi (champignon e non) sono una fonte di sali minerali come calcio, fosforo, magnesio e contengono selenio, potassio, manganese e ferro. Sono anche ricchi di vitamine del gruppo B, tra cui B2, B3 e B5, e contengono aminoacidi come triptofano e lisina. Tutti nutrienti che contribuiscono al benessere generale. Quelli presenti in commercio dovrebbero essere sicuri per il consumo in gravidanza, ma evitateli se non siete certe della provenienza e dell’adeguata cottura.