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Vertigini, l’osteopatia può aiutare?

Le vertigini possono essere un disturbo molto fastidioso. Le cause possono essere diverse e gli eventi si possono manifestare insieme ad altri sintomi che è bene conoscere, per poter cercare di capire a cosa sono dovuti questi capogiri che ci fanno sentire come se tutto intorno a noi girasse in modo vorticoso. In caso di […]

Vertigini, l’osteopatia può aiutare?

Fonte immagine: Pixabay

Le vertigini possono essere un disturbo molto fastidioso. Le cause possono essere diverse e gli eventi si possono manifestare insieme ad altri sintomi che è bene conoscere, per poter cercare di capire a cosa sono dovuti questi capogiri che ci fanno sentire come se tutto intorno a noi girasse in modo vorticoso. In caso di vertigini, l’osteopatia può essere un valido aiuto?

Sicuramente sono tante le domande che affollano la mente di chi soffre di vertigini. Sia se si tratta di un evento sporadico sia se si tratta di un evento più frequente, dobbiamo cercare un modo per non soffrirne più, perché possono essere un disturbo davvero fastidioso, che può persino spaventare chi non lo ha mai provato. Abbiamo, allora, rivolto le nostre domande al Dottor Fabio Gallo, osteopata di MioDottore. Scopriamo insieme cosa ha risposto ai nostri dubbi sulle vertigini e sull’utilità dell’osteopatia per stare meglio e vivere meglio se si sperimenta questo disturbo.

Cosa sono le vertigini

La vertigine è una sensazione di disorientamento e di mancanza di equilibrio, associata spesso a sintomi accessori secondari come nausea, vomito, sudorazione e pallore. Il termine viene dal latino “vertere”, che significa girare o volgere.

Analogicamente l’azione del ruotare la testa è associata alla zona cervicale superiore e alla biomeccanica delle prime due vertebre cervicali e alla base del cranio. In osteopatia questo distretto scheletrico viene definito complesso articolare OAE (occipite-atlante epistrofeo). Nell’atto del ruotare la testa il corpo ha bisogno di mantenere l’equilibrio; pertanto, le rotazioni frequenti possono sollecitare oltremodo la capacità dell’organismo di mantenersi stabile e bilanciato.

Gli organi preposti a questa funzione, ossia alla necessità di mantenere l’equilibrio, sono due.

  • Il primo è l’apparato vestibolare, che restituisce al cervello due tipi di informazioni: l’accelerazione lineare della testa e la posizione della testa nello spazio. Grazie a queste informazioni, il cervello riesce a capire se si è in posizione eretta, orizzontale o a testa in giù, ma anche se si sta accelerando o rallentando in una particolare direzione, il tutto senza l’utilizzo della vista o di altri organi di senso.
  • Il secondo è il sistema propriocettivo, che informa il cervello della posizione relativa dei vari segmenti del corpo. Permette di capire se, ad esempio, si ha un braccio flesso o esteso, se si ha il tronco inclinato da un lato o se si ha un piede spostato in fuori.

Al cervello giungono sia le informazioni vestibolari (posizione e accelerazione della testa) sia le informazioni propriocettive (posizione del corpo): questi due apparati agiscono in sinergia fra loro, dando origine a un complesso sistema integrato da un punto di vista anatomico e funzionale. Nel caso venisse compromesso uno dei due sistemi, l’organismo si destabilizza, facendo perdere all’individuo il senso della propria posizione nell’ambiente.

cause delle vertigini
Fonte: Pixabay

Quali possono essere le cause principali delle vertigini e quali sono i sintomi?

In rapporto alle caratteristiche che la sindrome vertiginosa assume, essa può essere suddivisa in oggettiva, spesso di origine periferica (cioè legata agli organi dell’equilibrio, i vestiboli), e in soggettiva, spesso di origine centrale (sistema nervoso centrale).

Si parla di vertigine oggettiva quando il paziente avverte come reale lo spostamento illusorio dell’ambiente che lo circonda, sia nel piano frontale sia in quello orizzontale e sagittale. Generalmente si accompagna a un importante stato ansioso, con senso di impotenza per l’immobilità cui spesso si è costretti. Le sue possibili cause sono la vertigine parossisticaposizionale benigna (VPPB), la labirintite, la neuronite, la sindrome di Meniere e alcuni farmaci che la prevedono come effetto collaterale (ad esempio Aminoglicosidi, Cisplatino, antibiotici, diuretici, salicilati).

Si definisce invece vertigine soggettiva una condizione caratterizzata dall’illusione del movimento del capo rispetto all’ambiente circostante, mancanza di equilibrio e senso di ondeggiamento. Questa è però meno frequente rispetto alle altre forme di sindrome vertiginosa. Le sue possibili cause sono invece la sclerosi multipla, il neurinoma dell’acustico, tumori cerebrali, ictus o Tia (attacco ischemico transitorio) e farmaci anticonvulsivanti.

Esistono poi altre forme di vertigine, come la pseudo vertigine o dizziness, la vertigine vascolare, quella venosa, la vertigine cervicale, quella oculare, la cefalea, la vertigine psicogena e la kinetosi (vertigini da movimento). In particolare, la vertigine cervicale è una forte cervicalgia in grado di causare vertigini spesso associate a nausea, disturbi dell’equilibrio e dolore al collo.

sintomi delle vertigini
Fonte: Pixabay

Qual è il migliore trattamento dell’osteopata in caso di vertigini?

Riguardo al significato specifico della vertigine, ossia al senso del ruotare e dell’orientamento, bisogna valutare cosa determini la rotazione stessa.

I muscoli rotatori della testa, i cosiddetti muscoli sub-occipitali, e i muscoli cranio-spinali, come il trapezio e l’elevatore della scapola, possono andare in ipertono quando troppo sollecitati, causando disturbi di natura propriocettiva o vestibolare, data la loro intima connessione con l’area temporale (sede dei vestiboli) e con l’area sotto-craniale (sede di importanti propriocettori).

In questo caso l’osteopatia è in grado di risolvere il problema alla radice e di riportare la cervicale a una condizione di benessere, in modo da evitare ulteriori ricadute. Lo scopo è infatti di ripristinare la normale tensione di questi muscoli e di normalizzare eventuali disfunzioni somatiche/asimmetrie articolari localizzate altrove nel corpo, per evitare ulteriori stimolazioni al sistema neurosensoriale dell’equilibrio.

Consigli dell’osteopata per le vertigini

Vi sono alcuni esercizi possono essere utili per attuarne o controllarne i sintomi nel caso in cui ci si trovi:

  • Da sdraiati su un tappetino, prendere un bastone e, dopo avergli arrotolato attorno un asciugamano morbido, porlo alla base della testa nell’area posteriore; attendere qualche minuto affinché avvenga il rilascio muscolare;
  • Allungare i muscoli sotto-craniali con movimenti di flessione della testa e rotazione associati a contro-resistenza;
  • Esercizi di auto-allungamento posturale.

Tutti questi esercizi vanno eseguiti previo esame obiettivo e supervisione dello specialista e solo dopo aver escluso patologie di non pertinenza osteopatica.

Infine, lo stress aggrava la sindrome vertiginosa o probabilmente ne è la causa. Lo stress derivato da numerose oscillazioni della testa, come quando si è in un periodo di scelte e indecisione, si manifesta in continui e logoranti movimenti di accomodamento cranio-cervicali.

L’osteopatia somato-emozionale e l’approccio causalistico di psicoterapia e discipline emergenti come la MBE, aiutano a comprenderne la fonte e ad approcciarne correttamente i sintomi.

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