
Test di medicina addio. Dal 2020 potrebbe essere abolito. E al suo posto potrebbe arrivare un altro esame, questa volta di sbarramento, al secondo anno di studi. Per permettere di proseguire a chi ha le carte in regole per aspirare a un camice bianco e fermare chi, invece, dovrebbe indirizzarsi verso altre professionalità. Questa la proposta del M5S.
Dopo le inevitabili polemiche che ogni anno accompagnano i test di ingresso alle facoltà di medicina e chirurgia, con tanto di ricorsi accolti dal Consiglio di Stato che di fatto reintegrano alcuni candidati esclusi dai Test di medicina di un anno e due anni fa, ecco che di nuovo salta fuori l’idea di abolire il Test di medicina per l’ingresso all’università. Un’idea non nuova, che si ripete ogni anno.
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Manuel Tuzi, deputato del Movimento Cinquestelle e medico, da poco specialista in Medicina dello Sport, ha deciso di proporre una legge che direbbe addio al numero chiuso a Medicina, abrogando la legge 2 agosto 1999 numero 264 e quindi il test di accesso. Uno sbarramento ci sarà comunque, ma solo al secondo anno, così da dare “a tutti i ragazzi la possibilità di sperimentarsi e di capire se quello può essere il loro percorso, insieme a questo immaginiamo di rivedere anche la riforma cardine delle specializzazioni“.
Quindi al secondo anno si potrà accedere solo se sarà superata una prova di verifica “unica per tutti i corsi di laurea e identica sul territorio nazionale“. E si pensa anche ad aiuti economici per evitare l’impossibilità di accedere alle specializzazioni, perché mancano le borse di studio, adottando una sorta di 8 per mille per la fondazione medica.
Il testo della legge è stato depositato in commissione Cultura alla Camera e dovrebbe essere discusso in Commissione, per poter arrivare tra gennaio e marzo nell’aula di Montecitorio.
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