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Tampone dopo contatto con positivo: quando farlo?

Tampone dopo contatto con positivo: quando farlo e quali sono i test più efficaci per individuare il Covid-19

Tampone dopo contatto con positivo: quando farlo?

Tampone dopo contatto con positivo: quando bisogna farlo? Ovvero, quanti giorni dovrebbero trascorrere dopo il contatto con una persona positiva al coronavirus, prima di poterci sottoporre al test del tampone? Se anche a voi è capitato di scoprire che una persona che avete frequentato è risultata positiva al coronavirus, se avete fretta di scoprire se anche voi siete stati purtroppo contagiati dovete sapere che ci sono delle tempistiche abbastanza precise che devono essere rispettate.

Ha poco senso sottoporsi al test del tampone il giorno successivo al contatto con un positivo, poiché il risultato potrebbe essere un falso negativo. Quanto bisogna attendere dunque?

La risposta a questa domanda arriva dal professor Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani, che durante una recente intervista rilasciata all’Huffingtonpost ha spiegato che dovrebbero trascorrere dieci giorni dal momento del contatto, prima di potersi sottoporre al test.

Tampone dopo contatto con positivo, ecco quando farlo

Tampone

Se il contatto è avvenuto, il soggetto deve mettersi in quarantena per 10 giorni. Trascorso questo periodo, ci si deve sottoporre a tampone per verificare la propria negatività. È importante sottolineare che, in generale, la positività può essere riscontrata solo a 48-72 ore di distanza dal contatto con la persona positiva al virus.

ha spiegato l’esperto. L’attesa di 10 giorni dal contatto è giustificata dal fatto che, durante questo lasso di tempo, la carica virale può svilupparsi e risultare quindi identificabile dagli strumenti diagnostici.

Ma cosa fare in attesa del tampone? Bisognerà rimanere in isolamento per evitare che, qualora doveste essere positivi e contagiosi, possiate favorire ulteriormente la diffusione del virus.

Per quanto riguarda i test rapidi, l’esperto spiega inoltre che, contrariamente a quanto molti pensano, si tratta di esami affidabili. Naturalmente la sensibilità di tali esami è più bassa rispetto a quella dei tamponi molecolari. Questi ultimi rappresentano infatti la scelta più sicura per individuare le persone positive al Covid-19. Tuttavia i test rapidi si sono rivelati estremamente efficaci nello screening della popolazione.

via | HuffingtonPost
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