
MONROVIA, LIBERIA - AUGUST 22: A Doctors Without Borders (MSF), staffers suit up in protective clothing at the MSF treatment center on August 22, 2014 near Monrovia, Liberia. The MSF center reached functional capacity Friday and had to turn away new patients until additional international staff arrive this weekend to treat more people suffering from the deadly virus. International agencies and the Liberian government are stuggling to keep up with the growing epidemic, which has killed at least 1,350 people in West Africa and more in Liberia than any other country. (Photo by John Moore/Getty Images)
Sospiro di sollievo per la ragazza modenese di 23 anni che era stata sottoposta a controlli contro il virus Ebola dopo aver accusato malesseri e febbre alta durante il volo di rientro che la stava riportando dal Ciad all’Italia: la giovane, che aveva trascorso un periodo di volontariato in Africa centrale assieme ad altri ragazzi e all’organizzazione dell’Arcidiocesi di Modena, aveva mostrato dei sintomi del tutto simili a quelli della malaria o del virus Ebola, la cui epidemia è ormai divampata nel continente con gli ultimi morti accertati anche in Congo.
Trattenuta dalle autorità della Turchia per i controlli imposti dai protocolli sanitari, che sono stati resi obbligatori negli scali internazionali per impedire la diffusione del contagio e monitorare gli spostamenti dei possibili veicoli di contagio, la ragazza è risultata negativa ai test per il virus Ebola e la malaria. Assieme a lei è stato tenuto sotto controllo un altro ragazzo della comitiva di Modena, anche lui negativo.
L’ipotesi dei medici di Istanbul è che la ragazza abbia contratto una forma seria di gastroenterite tipica dei viaggiatori e che si presenta con sintomi del tutto simili a quelli del più grave Ebola o della malaria: ma la precauzione si è ormai resa necessaria dall’espandersi dell’epidemia, quindi i test sono stati più che accurati proprio per escludere con certezza che si trattasse di Ebola o altre malattie endemiche che possono essere contratte durante i viaggi all’estero.
L’Arcidiocesi di Modena-Nonantola ha fatto sapere che i due ragazzi si sono ristabiliti e stanno organizzando il rientro in Italia dopo le dimissioni dall’ospedale; intanto restano altissimi i controlli sui viaggiatori e le misure di sicurezza contro l’Ebola del Ministero della Salute italiano sono state intensificate per scongiurare l’arrivo del virus nel nostro paese.
Via | TgCom