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Vega, Agenzia spaziale europea dà il via alla missione VV16

Agenzia spaziale europeaA picture taken on February 7, 2020, shows the logo of the European Space Agency (ESA) at its European Space Operations Centre (ESOC) in Darmstadt, western Germany. (Photo by Yann Schreiber / AFP) (Photo by YANN SCHREIBER/AFP via Getty Images)

L’Agenzia spaziale europea, ESA, dà il via alla missione VV16, la numero 16 del VEGA. Ed è considerata una data storica, che cambierà per sempre la storia dello spazio europeo. Il lanciatore VEGA, razzo realizzato a Colleferro da AVIO, in collaborazione tra i paesi che appartengono all’agenzia del Vecchio Continente, è davvero molto particolare. E lo è sempre stato in ogni missione in cui è stato utilizzato. Ma perché questa nuova missione viene considerata così speciale?

Perché cambierà per sempre il modo di esplorare lo spazio, in quella che è definita la new space economy. Il VEGA è un lanciatore che trasporta 53 satelliti, alcuni mini e alcuni micro. Questi satelliti sono posizionati su una struttura che è in grado di rilasciarli secondo un programma preciso in punti stabiliti dell’orbita. Ogni satellite ha un cliente diverso che interagirà con il proprio satellite e svolgerà le funzioni per cui è stato ideato.

A due ore dal lancio, i 53 satelliti erano già in orbita. E hanno già mandato i primi segnali. Tante le funzioni per cui sono stati lanciati e tante le attività che dovranno eseguire nei prossimi giorni: prove di comunicazione ottica tra nanosatelliti, microlaboratorio italo israeliano per lo studio delle reazioni biologiche in assenza di peso, nanosatelliti universitari e anche microsatelliti che appartengono a startup private.

L’ESA utilizza il Vega dal 2017, da quando la Commissione Europea, d’intesa con l’agenzia e l’ASI, ha ideato un programma per realizzare dei lanci commerciali volti a raggiungere gli obiettivi della strategia spazile del vecchio continente. L’ultima missione è quella VV16: il primo lancio dell’11 luglio 2019 era fallito, poi dopo sei mesi ci si è messo il Covid di mezzo, mentre a giugno 2020 quando tutto era pronto, il meteo ha fatto rimandare tutto a settembre. Quando finalmente tutto è andato come da programma.

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