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Tassa sulle sigarette elettroniche, una scelta inevitabile?

Ultimamente si parla spesso di una nuova tassa sul consumo di sigarette elettroniche, che andrebbe a coprire i buchi causati dagli scarsi introiti dalla vendita di prodotti a base di tabacco, il cui consumo è in calo: ecco perché potrebbe presto diventare realtà.

Tassa sulle sigarette elettroniche, una scelta inevitabile?

La tassa sulle sigarette elettroniche potrebbe essere presto una realtà, una scelta inevitabile del governo italiano, dal momento che si ipotizza un buco di 700 milioni di euro dal gettito di tabacco. Sempre più persone smettono di fumare le classiche bionde, per passare alle più moderne e probabilmente meno dannose sigarette elettroniche. E il governo per poter compensare questo grossissimo buco potrebbe presto introdurre una tassa sulle sigarette.

Proprio pochissimi giorni fa la tassa sulle sigarette elettroniche non è stata introdotta tramite emendamento del Decreto sui debiti delle PA, anche se è da moltissimo tempo che tentano di inserire un’accisa su questo prodotto, che non si sa se equiparare alle vecchie sigarette o se si tratta di un dispositivo medico.

Il consumo di sigarette è crollato nel nostro paese: pare infatti che nel 2013 lo stato incasserà 700 milioni di euro in meno, proprio a causa del fatto che molti italiani hanno smesso di fumare le bionde, passando magari alle “colleghe” elettroniche. Un buco davvero enorme, per delle casse che non stanno molto bene: per questo motivo si pensa di introdurre un’accisa, consentendo di riparare un po’ il vuoto.

In questo modo, dunque, le sigarette elettroniche verrebbero equiparate alle bionde, così da poter recuperare un po’ di soldi dai tantissimi italiani che si accendono ogni giorno questo nuovo prodotto. Spetterà al Ministero della Salute, con tutta probabilità, dare l’ultima parola: ma i tempi potrebbero essere molto lunghi, perché la situazione è molto delicata. E l’Unione Europea non viene in nostro soccorso, perché, tranne che in Inghilterra, ogni paese fa quello che ritiene più opportuno.

Nel Pd si pensa più ad un’imposta di consumo che ad un’accisa, perché quest’ultima causerebbe molti problemi ad un mercato in crescita: e vista la crisi degli ultimi tempi sarebbe da folli frenarlo con la burocrazia che un’accisa comporterebbe.

Come andrà a finire?

Via | Corriere

Foto | da Flickr di marcomonetti

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