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Sindrome di Sjögren: sintomi, cause e cura

Tutto quello che c'è da sapere sulla sindrome di Sjögren: sintomi, cause e cura della malattia autoimmune che provoca occhi e bocca secchi.

Sindrome di Sjögren: sintomi, cause e cura

Fonte immagine: Unplash

La sindrome di Sjögren è una malattia che colpisce diverse zone del corpo, ma i cui sintomi interessano in particolare occhi e bocca, ovvero le parti che producono liquidi quali lacrime e saliva.

Questa sindrome colpisce più le donne che gli uomini e solitamente compare tra i 40 ed i 60 anni. La cura si concentra sull’alleviare i sintomi.

Questa particolare patologia può incidere sulla qualità della vita ma, tenuta a bada attraverso trattamenti mirati, permette di vivere più o meno serenamente la quotidianità.

Come capire se si ha la sindrome di Sjögren? E quale specialista contattare? Andiamo con ordine.

Cos’è la sindrome di Sjögren

È  un disturbo del sistema immunitario collegato a due sintomi precisi: secchezza degli occhi e bocca secca.

La patologia va spesso ad accompagnare altre malattie autoimmuni quali l’artrite reumatoide e il lupus, la sclerosi sistemica, la vasculite, la tiroidite di Hashimoto o l’epatite cronica autoimmune.

Quando si viene colpiti dalla sindrome di Sjogren si nota una evidente diminuzione delle lacrime e della saliva. Quella appena descritta è la sua forma primaria. Tuttavia, può coinvolgere anche altri organi, apparati o le articolazioni: in questo caso si parla di sindrome di Sjögren secondaria.

Sindrome di Sjögren: sintomi, cause e cura
Fonte: Pixabay

Cause della sindrome di Sjögren

Cosa provoca la sindrome di Sjögren? Trattandosi di una malattia autoimmune, le cause non sono ancora note.

Ciò che è certo è che si verifica perché il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule e i tessuti sani del corpo. Nello specifico, il sistema immunitario si accanisce inizialmente sulle ghiandole che producono lacrime e saliva.

Gli esperti sono concordi nel ritenere come possibili cause alcuni geni. Il fattore scatenante, anche in questo caso, sarebbe l’infezione provocata da un particolare virus o ceppo di batteri.

Fattori di rischio

I fattori di rischio – ovvero le specifiche condizioni che risultano statisticamente associate alla malattia e che per questo si ritiene possano concorrere alla sua insorgenza – sono i seguenti:

Chi presenta una di queste caratteristiche ha più probabilità di contrarre la sindrome.

I sintomi della sindrome di Sjögren

I principali sintomi della sindrome di Sjögren sono due, ovvero occhi e bocca asciutta. Gli occhi possono bruciare o prudere, la bocca potrebbe essere talmente secca da rendere difficile anche solo deglutire o parlare.

Sintomi successivi e/o secondari sono:

  • pelle secca
  • stanchezza
  • secchezza vaginale
  • dolori muscolari o articolari
  • ghiandole salivari gonfie
  • eruzioni cutanee

Oltre le ghiandole salivari e oculari, il sistema nervoso può attaccare anche la tiroide, i reni, i nervi, la pelle, il fegato ed i polmoni.

Complicazioni

Le complicazioni più comuni della sindrome di Sjogren possono interessare la cavità orale con possibili carie, infezioni da lieviti, in particolar modo il mughetto orale, problemi alla vista con visione offuscata e sensibilità alla luce.

Diagnosi

Essendo i sintomi della sindrome riconducibili anche ad altre malattie ben più diffuse e agli effetti collaterali di comuni farmaci, spesso non è facilmente diagnosticabile.

I test che permettono di giungere ad identificarla sono:

  • analisi del sangue per verificare i valori ematici relativi ai diversi tipi di cellule del sangue, la presenza di anticorpi comuni nella sindrome di Sjogren, l’eventuale presenza di condizioni infiammatorie
  • esami della vista: in particolare un test chiamato “test lacrimale di Schirmereff” che viene effettuato dall’oculista al fine di misurare la secchezza degli occhi
  • imaging: si tratta di test utili per controllare il buon funzionamento delle ghiandole salivari

Altri metodi di diagnosi prevedono: il sialogramma, la scintigrafia salivare ed una biopsia del labbro per rilevare la presenza di gruppi di cellule infiammatorie.

Quale specialista per sindrome di Sjögren?

Come anticipato, non è facile diagnosticare la sindrome di Sjorgen per la somiglianza di alcuni dei suoi sintomi ad altre patologie. Tuttavia, se si sospetta di averla, lo specialista al quale rivolgersi è sicuramente un reumatologo (unitamente ad un esperto di anatomia patologica).

Ad essere comunque preparati in merito sono anche gli otorini e gli oculisti.

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Sindrome di Sjögren, cura

Non esistono specifiche cure per la sindrome di Sjögren, quanto piuttosto una serie di trattamenti mirati ad alleviarne i sintomi.

Il medico molto probabilmente prescriverà un collirio utile per mantenere gli occhi umidi e/o degli spray e delle pastiglie che svolgono la funzione della saliva mantenendo la bocca umida. Possono essere prescritte delle gocce oculari che contengono ciclosporina. Infine, può essere utile installare ai lati degli occhiali delle barriere per proteggere gli occhi da agenti atmosferici quali aria e vento.

Nei casi più gravi, i farmaci da banco possono non bastare, ecco che allora può rendersi necessaria la prescrizioni di medicinali per:

  • ridurre l’infiammazione oculare nei casi di secchezza oculare da moderata a grave
  • aumentare la produzione di saliva (non esenti, questi, da effetti collaterali quali sudorazione e aumento della minzione)
  • trattare specifiche complicazioni quali le già citate artrite e infezioni da lieviti in bocca

La prognosi è generalmente favorevole. Tuttavia, in caso di danni causati dagli anticorpi, possono insorgere polmonite, insufficienza renale o linfoma a seconda della zona del corpo presa di mira dal sistema immunitario.

Rimedi casalinghi

Per non peggiorare la secchezza della bocca si consiglia di:

  • non fumare
  • bere di più (ma non caffè, tè ed alcool)
  • privilegiare alimenti umidi
  • stimolare il flusso di saliva masticando delle gomme senza zucchero o delle caramelle dure.

La secchezza della bocca aumenta il rischio di carie e di perdere i denti. Per questo, è necessario curare al massimo la propria igiene orale passando il filo interdentale alla fine di ogni pasto, usando sempre il collutorio e prenotando delle regolari visite dentistiche.

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Sindrome di Sjögren, cosa mangiare

Essendo interessata la bocca, alcuni pazienti hanno così poca saliva che i loro denti finiscono per rompersi. Per chi ne è affetto parlare a lungo può essere doloroso così come mangiare. Per questo motivo, particolare attenzione deve essere riservata all’alimentazione.

Cosa mangiare con la sindrome di Sjögren? I cibi duri o secchi devono essere evitati in favore di cibi e piatti umidi. Si consiglia, inoltre, di bere mentre si mangia per agevolare la masticazione. Oltre alcoolici e caffè, si consiglia di evitare anche le bevande acide come alcune di quelle gassate ed alcuni integratori liquidi per gli sportivi in quanto l’acido in essi contenuto può causare danni allo smalto dei denti.

Sindrome di Sjögren, si muore?

La sindrome di Sjögren è una condizione a lungo termine che di solito non migliora da sola. I suoi sintomi, però, possono essere curati. Se alcuni la affrontano con ottimismo, per altri può essere di grande impatto sulla loro vita.

Considerato come molti dei sintomi possano risultare angoscianti, c’è un significativo rischio di depressione nei pazienti, specie in quelli cronici.

La sindrome di Sjogren è una malattia abbastanza rara che influenza per forza di cose la vita di chi ne è affetto. Per questo motivo sarebbe impensabile sottovalutarla. In generale la qualità della vita dei pazienti è molto bassa, ma la condizione di per sé non causa la morte di chi ne è affetto.

Sindrome di Sjögren e percentuale di invalidità

La patologia è inserita tra le malattie croniche invalidanti e, pertanto, le persone che ne sono affette hanno diritto all’esenzione per determinate prestazioni sanitarie ai sensi di quanto previsto dall’articolo 5, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124. Cosa che, purtroppo, non riesce a soddisfare tutti i pazienti, per i quali da anni si chiede l’inserimento della stessa tra le malattie rare.

Tale provvedimento, tuttavia, non è possibile in quanto, seppur non così diffusa, la sindrome colpisce un significativo numero di persone.

Le malattie autoimmuni per le quali è prevista l’invalidità sono circa 80. Le percentuali variano in base alla malattia, e sono comprese tra il 10/20% ed il 100%.

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