Benessereblog Salute Se te ne fotti, l’Aids ti fotte: la nuova campagna preventiva contro l’Aids

Se te ne fotti, l’Aids ti fotte: la nuova campagna preventiva contro l’Aids

Il 1 dicembre è la Giornata Mondiale contro l’Aids e l’Anlaids ha lanciato una campagna nazionale di grande impatto.

Se te ne fotti, l’Aids ti fotte: la nuova campagna preventiva contro l’Aids

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«Se te ne fotti, l’Aids ti fotte»: è un messaggio chiaro e forte quello lanciato dalla campagna nazionale ideata da Anlaids Sezione Lombarda presentata in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids che si celebra in tutto il mondo il 1 dicembre.

I numeri oggi, anche in Italia, sono ancora allarmanti: all’anno sono 4.000 le nuove diagnosi di infezione da HIV – dato stabile negli ultimi 5 anni – con un incremento registrato negli ultimi due anni di nuove infezioni nella fascia d’età tra i 25 e i 29 anni. In particolare la Lombardia, con circa 20.000 persone affette da HIV e AIDS (e Milano che ne registra 400 all’anno) è tra le regioni con la maggior concentrazione di pazienti, insieme a Lazio, Emilia Romagna e Liguria.

La campagna nazionale – che ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Milano, di Pubblicità Progresso e di ATS della Città Metropolitana di Milano – prevede affissioni in 12 città italiane a partire dal 30 novembre: è interpretata da personaggi del mondo dello spettacolo, della tv, dello sport e da volontari legati al mondo di Anlaids che hanno deciso di mettere la loro faccia a favore di un messaggio di questo messaggio.

Come si ferma questa malattia? Con la regola del «90-90-90»: diagnosticare il 90% delle infezioni da Hiv, far entrare in terapia il 90% delle persone con diagnosi e raggiungere l’abbattimento della carica virale nel 90% delle persone in cura.

Fondamentale il ruolo della profilassi pre-esposizione, nota con la sigla PrEP, che prevede la somministrazione della terapia antiretrovirale come strumento di prevenzione dell’infezione. Secondo una serie di studi, discussi a Seattle in occasione del CROI (Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections) la profilassi funziona in oltre il 90 per cento dei casi. Non ci sono dubbi che la PrEP sia uno strumento di prevenzione utile ed efficace nelle persone a rischio. La profilassi necessità comunque un monitoraggio degli effetti collaterali e la supervisione medica, il suo utilizzo è efficace nel prevenire l’infezione da HIV ma non le altre infezioni sessualmente trasmissibili.

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