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Ritirato un tipo protesi al seno per rischio tumore in Francia

Agenzia sanitaria francese ha chiesto il ritiro di un tipo protesi al seno per rischio tumore. In Italia la Procura della Repubblica di Torino ha aperto una apposita inchiesta.

Ritirato un tipo protesi al seno per rischio tumore in Francia

Ritirate a titolo precauzionale un tipo di impianto di protesi mammarie macrotesturizzate e degli impianti mammari con superficie ricoperta da poliuritene, per il rischio connesso con l’insorgenza di una rara forma tumorale, il linfoma anaplastico. La decisione è stata presa dall’agenzia sanitaria francese.

L’agenzia non raccomanda però l’espianto preventivo per le donne portatrici di tali protesi. Il ministro della Salute Giulia Grillo ha richiesto un parere urgente al Consiglio superiore di sanità in merito alle “Protesi mammarie a superficie testurizzata e linfoma anaplastico a grandi cellule”, anche “alla luce della decisione delle autorità francesi di ritirare dal mercato tali protesi”, collegata al rischio di sviluppare una rara forma tumorale, il linfoma anaplastico.

Sul caso, la Procura della Repubblica di Torino ha aperto una apposita inchiesta a seguito di esposto presentato nelle settimane scorse dal Codacons. Lo rende noto l’associazione dei consumatori, commentando la decisione del Ministro della salute, Giulia Grillo, di chiedere un parere urgente al Consiglio superiore di sanità in merito alle “Protesi mammarie a superficie testurizzata e linfoma anaplastico a grandi cellule”. Il Codacons spiega:

“Sulle protesi al seno a rischio c’è già una inchiesta della Procura, cui ci siamo rivolti per tutelare la salute di migliaia di donne italiane che hanno subito l’impianto di protesi mammarie potenzialmente pericolose. L’autorità regolatoria francese ANSM aveva infatti già disposto la sospensione della vendita per possibili effetti cancerogeni derivanti dall’uso di tali dispositivi medici, e almeno tre regioni italiane nel gennaio 2019 (Toscana, Liguria e Trentino Alto Adige) hanno disposto verifiche e controlli attraverso la programmazione del follow up delle pazienti alle quali tali dispositivi sono stati impiantati”.

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