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Psicologia, l’ansia si combatte anche con i prebiotici

Soffrite di ansia? Il rimedio giusto potrebbe essere nascosto .. nei prebiotici!

Psicologia, l’ansia si combatte anche con i prebiotici

Rieccoci anche questo venerdì con la nostra solita rubrica dedicata al mondo della psiche! Oggi vogliamo parlarvi dell’ansia. Alcune persone possono affermare di non aver mai sofferto di questo sintomo (salvo occasioni particolari, in cui è del tutto normale sentirsi ansiosi), altre persone ammetteranno invece di soffrire spesso di quella fastidiosa sensazione, che non permette di vivere serenamente. Spesso l’ansia è immotivata, ma nonostante questo, riuscire a metterla a tacere è davvero difficile. Esistono naturalmente dei farmaci creati appositamente per ridurre i sintomi dell’ansia, ma personalmente preferisco sempre fare ricorso a metodi naturali, come ad esempio la melissa, il tiglio, la camomilla e così via.

Ma se la risposta fosse nascosta invece … nei prebiotici? Sono sempre di più le ricerche che studiano il ruolo che giocano nella salute mentale, i microbi che vivono nel nostro intestino.

Recenti studi condotti su animali hanno dimostrato che i cambiamenti nella comunità batterica intestinale potrebbero effettivamente ridurre l’ansia, e influenzare anche i livelli di cortisolo, vale a dire l’ormone dello stress. Di recente gli studi sono stati condotti anche sugli esseri umani, ed hanno confermato che, in effetti, potrebbe esistere un legame tra batteri intestinali e salute mentale.

Gli autori di un nuovo studio hanno ad esempio scoperto che gli integratori che aumentano i batteri “buoni” nell’intestino possono alterare il modo di elaborare le informazioni emotive, suggerendo che i cambiamenti nei batteri intestinali possono avere degli effetti calmanti sull’ansia. Lo studio in questione è stato pubblicato sulla rivista Psychopharmacology, ed apre le porte ad un nuovo possibile trattamento dei disturbi dell’ansia.

Sta diventando una questione molto interessante nel campo.

hanno spiegato gli esperti

I dati emersi dagli studi sugli animali sembrano davvero interessanti e molto suggestivi, [ma] stiamo ancora aspettando dei risultati convincenti dagli studi condotti sull’uomo.

Per analizzare meglio la questione, gli esperti hanno esaminato un campione di 45 persone sane di età compresa fra i 18 e i 45 anni, le quali hanno assunto un prebiotico o un placebo, ogni giorno per tre settimane. Alla fine dello studio, i volontari hanno completato diversi test al computer, per valutare come venivano elaborate le informazioni emozionali, come le parole negative e positive.

Durante la prova al computer, le persone che avevano assunto il prebiotico avevano prestato meno attenzione alle informazioni negative, e più attenzione invece alle informazioni positive, rispetto alle persone che avevano assunto il placebo. Un effetto simile è stato visto nelle persone che hanno assunto farmaci per il trattamento della depressione o dell’ansia, e tale scoperta suggerisce che le persone che hanno assunto il prebiotico avrebbero provato “meno ansia di fronte agli stimoli negativi o minacciosi”.

Dallo studio sarebbe inoltre emerso che le persone che avevano assunto i prebiotici avevano livelli più bassi di cortisolo nella saliva al mattino, rispetto invece alle persone che avevano assunto il placebo. Alti livelli di cortisolo sono notoriamente collegati ad un elevato livello di stress, ansia e depressione.

Ma come sarà possibile un fenomeno del genere? Secondo gli esperti, probabilmente a giocare un ruolo importante sarebbe il nervo vago, che trasmette le informazioni sensoriali dall’intestino al cervello. Ma i batteri dell’intestino possono anche influire sul sistema immunitario, che potrebbe, a sua volta, influenzare il cervello.

Naturalmente è ancora presto per poter affermare che assumendo dei prebiotici è possibile alleviare l’ansia, ma le ricerche in tal senso sono senza dubbio molto interessanti.

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via | Livescience.com

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