Benessereblog Salute Contraccezione Pillola dei cinque giorni dopo, per l’Aifa rimane l’obbligo di ricetta?

Pillola dei cinque giorni dopo, per l’Aifa rimane l’obbligo di ricetta?

Gli esperti del'Agenzia italiana del farmaco sembrano orientati verso questa decisione. Ecco il parere di una ginecologa

Pillola dei cinque giorni dopo, per l’Aifa rimane l’obbligo di ricetta?

Secondo l’Agenzia europea del farmaco non c’è bisogno di una ricetta medica per acquistarla, ma in Italia la prescrizione di EllaOne, la cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo, potrebbe rimanere obbligatoria. Sono queste le indiscrezioni sul parere della Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che sembrerebbe invece intenzionata a far decadere l’obbligo di eseguire un test di gravidanza per poter ottenere la prescrizione. L’ultima parola resta al Consiglio superiore di sanità; come ha confermato il diretto dell’Aifa, Luca Pani, la Commissione ha infatti deciso di attendere il suo parere prima di ufficializzare le sue decisioni. Tuttavia, al momento sembra che il Ministero della Salute sembra non aver ancora inoltrato al Consiglio una richiesta di parere.

Da parte sua, sembra che anche il Consiglio superiore di sanità sia orientato a confermare l’obbligo di ricetta per la pillola dei 5 giorni dopo. Non tutti gli esperti sono però d’accordo sul fatto che dietro la sua assunzione di nascondano dei rischi. Elisia Sipio, ginecologa del Centro Medico Santagostino di Milano, la definisce

assolutamente sicura

sottolineando che

è giusto che alle donne sia consentito un accesso più facile a questa forma di contraccezione.

Anche Sipio è però d’accordo sul fatto che

il controllo medico è sempre auspicabile.

È vero che la somministrazione senza obbligo di ricetta consentirebbe un rapido accesso per tutte le donne alla contraccezione d’emergenza

precisa l’esperta

e senza dubbio gli studi hanno dimostrato che ciò non sarebbe pericoloso per le donne. È anche vero però che ci troviamo in un contesto in cui sono ancora troppo poche le donne, soprattutto tra le giovanissime, ad essere correttamente informate sulla contraccezione e a fare un uso corretto e consapevole dei diversi metodi.

In quest’ottica la richiesta di un contraccettivo d’emergenza diventa spesso un momento chiave in cui la donna entra in contatto col ginecologo e riceve delle informazioni che altrimenti non avrebbe posseduto.

Sipio torna anche sul problema dell’esclusione di una possibile gravidanza, motivo dell’attuale richiesta di esibire i risultati negativi del test per poter ricevere la prescrizione.

Il rischio che venga assunta senza escludere la gravidanza non va sottovalutato

sottolinea l’esperta, concludendo:

direi che la cosa ideale sarebbe rendere più facile l’accesso alla prescrizione medica senza però lasciare completamente nelle mani della donna la possibilità di assumerla a propria discrezione senza le necessarie informazioni.

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Via | Ansa/Regione Autonoma; Comunicato stampa

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