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Malattia di Chagas: sintomi e cause

La malattia di Chagas è una patologia parassitaria causata dal Trypanosoma cruzi e trasmessa dall'insetto Triatominae. Molto diffusa in America Latina, in Messico ed in alcune zone degli Stati Uniti, i sintomi iniziali possono includere febbre, mal di testa, gonfiore delle palpebre, anche se nella fase acuta la malattia può essere asintomatica. Quando diventa cronica può dare luogo a complicazioni quali danni al sistema nervoso, al cuore e all'intestino. Ne approfondiamo cause e manifestazioni.

Malattia di Chagas: sintomi e cause

Fonte immagine: Pixnio

La malattia di Chagas, anche conosciuta come tripanosomiasi americana, è una malattia parassitaria causata dal protozoo Trypanosoma cruzi. Tale parassita, diffuso in alcune zone dell’America, viene trasmesso alle persone principalmente attraverso una determinata specie di insetti. I sintomi iniziali della malattia possono essere lievi o assenti, ma nel tempo la patologia può causare danni ai tessuti cardiaci, digestivi e nervosi. Come curare la malattia di Chagas? E quale cimice la trasmette? In questo articolo ci preoccupiamo di analizzarne le manifestazioni e le cause.

Cos’è la malattia di Chagas

E’ una malattia infiammatoria e infettiva causata dal parassita Trypanosoma cruzi, che si trova nelle feci di insetti simili alle cimici che appartengono alla famiglia delle triatomine. Noti anche come “cimici assassine” o “cimici del bacio”, questi ultimi sono insetti che vivono in larga parte in alcune zone del Sud America, del Messico e degli Stati Uniti. La cimice triatomina è attiva di notte: si nasconde nelle crepe e nelle fessure nelle pareti o negli oggetti vicini al letto e, quando la persona dorme, le si avvicina e la punge, quindi si nutre del suo sangue e successivamente defeca, depositando nella zona il parassita responsabile della malattia. E’ quindi il suo principale vettore. Se le feci entrano in contatto con una ferita aperta, la mucosa oculare o orale, o le vie respiratorie, il parassita può entrare nel corpo umano e causare la malattia di Chagas.

Malattia di Chagas: sintomi e cause
Fonte: Pixabay

Malattia di Chagas in Italia

E’ importante specificare come tale malattia sia diffusa principalmente in Centro e Sud America. Si stima che in America Latina vi siano 16-18 milioni di persone infette. In Bolivia sarebbe il 20% della popolazione boliviana ad essere infetto. Né in Italia né in Europa in generale, ad esclusione dei casi accertati provenienti dalle zone prima citate, la malattia di Chagas è presente.

Cause della malattia di Chagas

Come anticipato, è causata dalla puntura di una cimice, che trasmette all’uomo – attraverso il suo morso – il parassita Trypanosoma cruzi. Tali cimici vivono principalmente in capanne di fango, paglia o altri luoghi nei quali le condizioni igienico sanitarie non sono ottimali. Una volta che il parassita penetra all’interno del corpo, si moltiplica e si diffonde al suo interno. Oltre che tramite la puntura, la trasmissione della malattia di Chagas può verificarsi attraverso l’ingestione di alimenti contaminati da feci di insetti infetti, la trasfusione di sangue contaminato, l’uso di siringhe o aghi contaminati. In maniera minore viene trasmessa per mezzo di trasfusioni, di trasmissione materno-fetale in gravidanza o donazione di organi.

Cosa causa la pipì delle cimici?

In realtà, le cimici non urinano. Si ritiene erroneamente che lo facciano in quanto può accadere che, espellendo le feci rilascino anche del sangue, e che questo causi delle macchie marroncine sulle lenzuola che possono far pensare alla presenza di urina. Le conseguenze negative che i loro escrementi causano sono esclusivamente legate alle feci.

Come capire se il materasso ha le cimici?

Come si fa a scoprire se ci sono cimici in casa o sul letto? Semplicemente osservando attentamente le pareti o il materasso con una torcia e, magari, con una lente di ingrandimento. Possibili prove della loro presenza potrebbero essere minuscole macchie nere, che sono le loro feci.

Malattia di Chagas: sintomi e cause
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Fattori di rischio

Fattori di rischio per la malattia di Chagas includono:

  • Vivere o viaggiare in zone endemiche: sappiamo che tale malattia è diffusa in gran parte del continente americano, compresi America centrale e del Sud, Messico e alcuni paesi del sud degli Stati Uniti. È raro, tuttavia, che le persone che viaggiano in aree a rischio contraggano la malattia di Chagas, in quanto i viaggiatori soggiornano spesso in edifici ben costruiti, come gli hotel
  • Essere esposti alle cimici triatomine: il rischio aumenta se si vive in case povere o precarie, o in zone rurali dove tali insetti sono presenti
  • Ricevere trasfusioni di sangue contaminato con il parassita
  • Donazioni di sangue: il contagio può essere dovuto all’utilizzo di aghi o siringhe infette
  • Essere immunocompromessi: le persone con il sistema immunitario compromesso, come quelle affette da HIV/AIDS o sottoposte a terapie immunosoppressive, sono più suscettibili di sviluppare la fase acuta grave della malattia

Malattia di Chagas, sintomi

La malattia di Chagas può manifestarsi in due fasi: quella acuta e quella cronica. Nella fase acuta, che dura da poche settimane a diversi mesi e che solitamente è asintomatica, può accedere che, se presenti, i sintomi siano lievi e simili a quelli dell’influenza, come febbre, mal di testa, affaticamento, gonfiore dei linfonodi ed eruzioni cutanee.

Nella fase cronica, che può durare decenni, molte persone non presentano sintomi o hanno sintomi lievi. Tuttavia, in circa il 30% dei casi la malattia può causare complicazioni debilitanti, che contribuiscono ad accorciare l’aspettativa di vita di circa un decennio.

Complicazioni

Possibili complicazioni della malattia, che si verificano una volta che si è avviata la fase cronica, sono la cardiopatia di Chagas e le disfunzioni motorie del tratto gastrointestinale. La localizzazione del parassita a livello cardiaco può causare sintomi come palpitazioni, aritmie, insufficienza cardiaca e morte improvvisa. Le disfunzioni motorie del tratto gastrointestinale possono provocare sintomi quali difficoltà di deglutizione, nausea, vomito, dolore addominale. O anche l’ingrandimento dell’esofago (una conseguenza della malattia di Chagas dovuta all’allargamento anormale di tale parte del corpo che può comportare acalasia, difficoltà a deglutire e digerire), o del colon, che causa invece gonfiore, mal di stomaco e stitichezza. La causa più comune di morte legata al Chagas negli adulti è lo scompenso cardiaco. Infine, la malattia può causare problemi neurologici come disturbi del sonno, alterazioni della memoria e dell’umore, e difficoltà di coordinazione motoria.

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Fonte: Pexels

Diagnosi della malattia di Chagas

È importante sottolineare che molti sintomi della malattia di Chagas possono essere simili a quelli di altre malattie, quindi la diagnosi deve essere effettuata da un medico esperto in malattie tropicali o infettive. Inoltre, il trattamento è più efficace se viene iniziato precocemente, quindi è importante cercare cure mediche il prima possibile se si sospetta di esserne affetti. L’accertamento della malattia avviene solitamente attraverso la ricerca nel sangue di anticorpi prodotti dall’organismo contro il protozoo in oggetto. Utile può essere anche l’osservazione diretta di un campione di sangue al microscopio.

Cura della malattia di Chagas

Durante la fase acuta dell’infezione il trattamento si concentra sull’uccisione del parassita. Nella fase cronica non è più possibile farlo, e la cura riguarda la gestione di segni e sintomi. In quanto alla terapia, due soli sono i farmaci efficaci. Si tratta del benznidazolo e del nifurtimox, sviluppati più di 40 anni fa e purtroppo legati ad un effetto collaterale non indifferente che riguarda il loro alto grado di tossicità. Il ricorso a tali farmaci è più utile nella fase acuta, mentre altri medicinali possono aiutare a ridurre i sintomi e la progressione della patologia.

Prevenzione

La sconfitta della malattia di Chagas è una sfida importante per molte aree endemiche. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessarie diverse azioni e strategie. Tra le più importanti l’uso di zanzariere e insetticidi per controllare la popolazione di insetti vettori, il miglioramento delle condizioni igieniche – come l’eliminazione dei rifiuti e l’acqua stagnante –  ed evitare di dormire in luoghi in cui possono vivere tali insetti, come le capanne o le baracche. Nonostante siano stati fatti progressi significativi nella lotta contro la malattia, si è purtroppo lontani dall’interruzione della sua trasmissione.

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