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La malattia da graffio di gatto, nota con la sigla MGG o CSD e come linfoadenopatia granulomatosa cronica da inoculazione o linforeticolosi benigna da inoculazione, è una zoonosi. È dunque infezione che si trasmette dagli animali all’uomo ed è causata dalla Bartonella henselae, nella maggior parte dei casi, mentre di rado può essere dovuta all’Afipia felis e alla Bartonella clarridgeiae.
L’uomo si può ammalare a seguito di un graffio o di un morso, ma anche di una leccata su una zona lesa. I soggetti più esposti a questo rischio sono i bambini. Ha un’incubazione che varia dai 2 ai 12 giorni e poi si manifestano papule o pustole nelle zone colpite. Quali esami fare?
Potrebbero essere necessari i test EIA (Enzyme immunoassay), IFA (Immunofluorescence Antibody Assay) e la biopsia linfonodale. In linea di massima questa malattia ha un’ottima prognosi e tende a guarire nel giro di 10 giorni senza alcun trattamento particolare, anche se l’ingrossamento dei linfonodi potrebbe persistere per mesi.
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Ci sono dei farmaci da utilizzare? Per il trattamento sintomatico si possono usare degli antidolorifici e degli antipiretici, se c’è febbre, altrimenti si deve solo attendere che passi. Nei casi gravi, soprattutto in pazienti immunodepressi, può essere necessario un ciclo antibiotico. È molto importante fare attenzione all’igiene quando si ha un animale domestico ed evitare di toccare animali che non si conoscono.
Via | Albanesi