
[blogo-gallery id=”553370″ layout=”photostory” title=”Sindrome di Reye nei bambini” slug=”sindrome-di-reye-nei-bambini” id=”553370″ total_images=”4″ photo=”0,1,2,3″]
La sindrome di Reye è una malattia molto grave e rara, associata a infezioni virali. I pazienti, di solito bambini o adolescenti, presentano convulsioni, confusione e svenimento e richiedono un trattamento d’urgenza. Se diagnosticata per tempo, non è letale. Quali sono i sintomi? Vomito, sonnolenza, irritabilità, debolezza o paralisi di braccia e gambe e letargia.
Purtroppo in questa sindrome, il livello di zuccheri nel sangue scende, mentre aumentano quelli livelli di ammoniaca e acidità del sangue. Il fegato si gonfia e sviluppa depositi di grasso. Il gonfiore può verificarsi anche nel cervello, causando attacchi epilettici, convulsioni o perdita di conoscenza.
Quanti giorni dal contagio ci vogliono per manifestare i sintomi? Compaiono circa da tre a cinque giorni dopo un’infezione virale, possono anche svilupparsi a seguito di un raffreddore. Quali sono le cause? Purtroppo sono sconosciute, nonostante ci siano alcuni fattori di rischio (come la varicella, l’influenza, l’assunzione di aspirina per curare una malattia virale o l’esposizione a sostanze chimiche). A volte è causa da una condizione metabolica di fondo che è smascherata da una malattia virale.
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Per questa malattia, la cura prevede il ricovero ospedaliero. Sono di solito iniettati per via endovenosa glucosio e una soluzione elettrolitica, per far risalire gli zuccheri. Per far diminuire la pressione intracranica si possono utilizzare dei diuretici, che aiutano la perdita dei liquidi; gli antiepilettici, servono per prevenire le crisi. Il bambino potrebbe essere aiutato con la respirazione artificiale in caso di necessità.
Via | Informazioni Mediche