Benessereblog Salute La mielofibrosi: sintomi, terapie e sopravvivenza

La mielofibrosi: sintomi, terapie e sopravvivenza

La mielofibrosi è una condizione patologica caratterizzata da fibrosi del midollo osseo. Ecco di cosa si tratta e quali sono le possibilità di sopravvivenza.

La mielofibrosi: sintomi, terapie e sopravvivenza

Con il termine “mielofibrosi” si indica una condizione patologica caratterizzata da fibrosi del midollo ed altri sintomi, quali splenomegalia, perdita di peso, malessere generale, anemia, ittero, epatomegalia, dolori muscolari e così via. In un primo momento la malattia, nota anche con il nome di metaplasia mieloide agnogenica, può esordire in maniera asintomatica, per poi progredire gradualmente, portando il paziente ad avere grandi difficoltà nello svolgere anche le più comuni attività. Il picco di incidenza per questa malattia è fra i 50 e i 70 anni, ma essa può colpire anche soggetti più giovani.

Le cause della mielofibrosi non sono ancora del tutto chiare. Solitamente la malattia è secondaria ad altre condizioni, come ad esempio le leucemie. Quando le cause rimangono del tutto sconosciute, si parla di mielofibrosi idiopatica.

Come dicevamo, si tratta di una malattia a carattere progressivo dal decorso variabile. Possono presentarsi infatti condizioni più acute o con un andamento più lento. Il trattamento è volto a tenere sotto controllo le complicanze legate alla malattia. In tal senso, il trattamento consisterà nell’esecuzione di trasfusioni di sangue, nella somministrazione di cortisone e di farmaci citostatici, e nella somministrazione di ormoni androgeni.

Attualmente il trattamento più efficace consiste nel trapianto di midollo, trattamento generalmente indicato nel caso di pazienti giovani e con malattia in stadio avanzato. A cinque anni dal trapianto, il 50% dei pazienti trattati sopravvive, e circa il 25% dei pazienti non sviluppa delle recidive. Coloro che non possono sottoporsi al trapianto di midollo, potrebbero essere trattati mediante delle cure palliative.

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