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I metodi contraccettivi naturali funzionano e su cosa si basano?

Una panoramica sui metodi contraccettivi naturali più famosi e come funzionano. Sono sicuri? Perché è meglio non sceglierli?

I metodi contraccettivi naturali funzionano e su cosa si basano?

I metodi contraccettivi naturali si basano sull’ipotesi della periodicità della fertilità e infertilità nel corso dell’ovulazione femminile: richiedono un’approfondita conoscenza  del proprio corpo per funzionare egregiamente. Poiché tendenzialmente poco funzionali e soggetti ad alte percentuali di rischio, sono sconsigliati come contraccezione nelle donne più giovani e dal ciclo mestruale irregolare, mentre invece possono essere più utili nelle donne che hanno più consapevolezza del proprio corpo.I metodi contraccettivi naturali più conosciuti e utilizzati sono cinque:

  • coito interrotto
  • metodo Ogino-Knaus
  • temperatura basale
  • metodo Billings (o del muco cervicale)
  • metodo Persona

Il coito interrotto è sicuramente il più conosciuto e utilizzato ma anche il più rischioso, sia per le gravidanze indesiderate sia per le malattie sessualmente trasmissibili: consiste nell’interruzione del rapporto sessuale estraendo il pene dalla vagina prima dell’eiaculazione. Pur se comodo e privo di costi extra, è quello con la percentuale di rischio più alta, perché richiede un fortissimo autocontrollo maschile e soprattutto interferisce con l’appagamento sessuale.

Il metodo Ogino Knaus si basa sul calcolo dei giorni della fertilità femminile: l’ovulazione avviene all’incirca tra il 16esimo e il 12esimo giorno antecedente l’inizio della mestruazione successiva. Ipotizzando una durata massima della vita degli spermatozoi intorno ai 3 giorni, la durata del periodo fertile andrebbe dal 19mo al 12mo giorno prima della mestruazione successiva. Una donna con un normale ciclo mestruale regolare di 28 giorni avrebbe un periodo fertile che va dal decimo al 17esimo giorno del ciclo. La scomodità di questo metodo sta tutta nella regolarità o meno del ciclo mestruale e nella difficoltà a stabilire quali siano i giorni fertili e quali no.

Il metodo della misurazione della temperatura basale consiste nel rilevare le modifiche nella temperatura del corpo, che con l’ovulazione tende ad alzarsi di 0,3-0,5 gradi, per verificare quali siano i giorni fertili. Come per il metodo di Ogino-Knaus, è scomoda perché prevede di pianificare i rapporti e poco affidabile per il grande margine di errore nel calcolo dei giorni fertili.

Il metodo Billings o del muco cervicale consiste nell’analisi visiva e tattile del muco cervicale, che nei giorni fertili tende a diventare elastico e fluido. Lo si sconsiglia quando non si ha un buon rapporto col proprio corpo, perché prevede una certa familiarità con gli organi genitali che non tutte le donne hanno; inoltre il muco cervicale può variare la consistenza anche per motivi indipendenti dall’ovulazione, sballando le misurazioni.

Ultimo, arrivato da qualche anno nelle case delle italiane, è il sistema Persona che, monitorando la concentrazione ormonale nelle urine, indica quali sono i giorni fertili durante i quali è meglio astenersi dai rapporti sessuali se non si vogliono rischiare gravidanze.

Vale la pena sottolineare che, indipendentemente da quello che si scelga di utilizzare e dal momento dell’emergenza contraccettiva, i metodi contraccettivi naturali non proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili e sono quindi sconsigliati in caso di rapporti sessuali occasionali.

Via | Angelini

Foto | Getty

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