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Oggi è la Giornata mondiale contro la malaria

La Giornata Mondiale contro la malaria è una giornata di sensibilizzazione globale che si tiene il 25 aprile di ogni anno per promuovere la consapevolezza sulla malattia causata da parassiti trasmessi dalle zanzare. Il suo obiettivo è quello di incoraggiare la prevenzione, il controllo e l'eliminazione della patologia, e allo stesso tempo di mobilitare risorse finanziarie e politiche per combattere questa grave minaccia per la salute globale, in particolare in alcune regioni africane.

Oggi è la Giornata mondiale contro la malaria

Fonte immagine: Pix4free

Oggi, 25 aprile, ricorre la Giornata mondiale contro la Malaria. Malattia oramai eradicata in Occidente, è purtroppo ancora causa di morte nei paesi poveri, in particolare in Africa. La malattia rappresenta infatti la principale causa di mortalità infantile e di infermità in ben 91 Paesi tropicali. Ad esserne maggiormente colpiti sono spesso i bambini sotto i 5 anni, i quali sono particolarmente suscettibili all’infezione e tendono a sviluppare forme gravi della stessa. In questo articolo ci preoccupiamo di approfondire le iniziative in programma nella Giornata mondiale contro la malaria 2023 ed alcune curiosità sulla malattia.

Oggi è la Giornata mondiale contro la malaria
Fonte: Pexels

Cos’è la Giornata mondiale contro la malaria

La Giornata mondiale contro la malaria è una giornata di sensibilizzazione istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per aumentare la consapevolezza sui pericoli della malaria, nonché per incoraggiare gli sforzi globali per combatterla. Viene celebrata ogni anno il 25 aprile dopo essere stata istituita dagli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità durante l’Assemblea del 2007. L’obiettivo principale è quello di fornire informazioni e conoscenze sull’importanza della prevenzione, della diagnosi e del trattamento tempestivo della patologia, nonché sull’importanza della ricerca e dello sviluppo di nuovi strumenti per combatterla.

Per riuscire ad arginare il problema, è senza dubbio fondamentale riuscire a controllare le zanzare Anopheles, ovvero quelle che trasmettono i parassiti della malaria all’uomo. Si tratta per l’esattezza di due specie di zanzare, le Anopheles gambiae e le Anopheles coluzzii, che sono responsabili della trasmissione della malattia in Africa. Esperti e scienziati stanno cercando di ottimizzare le strategie di controllo basate sull’utilizzo di insetticidi, e stanno anche cercando di sviluppare delle nuove strategie, basate sull’ingegneria genetica. Ma, altrettanto importante, è trovare dei metodi efficaci per riuscire a limitare un fenomeno molto preoccupante e sempre più dilagante, ovvero quello della resistenza agli insetticidi da parte delle zanzare.

Global technical strategy for malaria 2016-2030

Il Global technical strategy for malaria 2016-2030 – adottato dall’Assemblea mondiale della sanità nel 2015 – fornisce una sorta di guida per accompagnare i paesi nei loro sforzi per accelerare i progressi verso l’eliminazione di questa piega. Il documento ha definito una serie di obiettivi ambiziosi per ridurre il carico globale di malaria: in particolare, mira a ridurre il numero di nuovi casi e la mortalità associata di almeno il 90% rispetto ai livelli del 2015. Inoltre, punta a debellare la malattia in almeno 35 paesi e a prevenire il ritorno dei casi nei paesi in cui è stata debellata.

Rapporto mondiale sulla malaria 2022

Negli anni ’50, è stata avviata una campagna globale di eradicazione della malaria, che ha purtroppo fallito per via della resistenza delle zanzare agli insetticidi utilizzati per eliminarle, e dei parassiti ai farmaci usati per curarli. A contribuire sono stati anche problemi amministrativi che hanno ostacolato una efficace gestione delle campagne di eradicazione. Va anche considerato come queste ultime non abbiano mai raggiunto la maggior parte dell’Africa, dove la malaria continua ad essere molto diffusa.

Secondo l’ultimo rapporto mondiale sulla malaria 619.000 sono stati i decessi a questa legati nel 2021. I casi di malaria hanno continuato ad aumentare nel 2021, anche se a un ritmo più lento rispetto al 2020. Nel 2021 sono stati stimati 247 milioni di casi, rispetto ai 245 milioni del 2020 e ai 232 milioni del 2019. La pandemia da Covid che ha interessato il mondo intero non ha di certo aiutato. Le interruzioni da questa provocate, hanno causato 13 milioni di casi e 63.000 morti in più. Il 95% di tutti i casi di malaria ed il 96% dei decessi si è verificato solo in Africa (Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Unita della Tanzania e Niger).

Giornata mondiale contro la Malaria 2023

Il tema della Giornata mondiale contro la malaria 2023 è “Time to deliver zero malaria: invest, innovate, implement”. A sottolineare l’impegno nella promozione dell’implementazione degli strumenti e delle strategie già esistenti al fine di raggiungere coloro che ancora non sono stati raggiunti. A tal fine, è importante che vengano effettuati finanziamenti prioritari per le popolazioni più emarginate e difficili da raggiungere, che hanno meno possibilità di accedere ai servizi sanitari. Che venga aumentata l’innovazione supportando la ricerca per sviluppare nuovi approcci al controllo dei vettori, alla diagnosi e ai farmaci. Infine, è fondamentale implementare le strategie e gli strumenti disponibili oggi in modo efficace.

Oggi è la Giornata mondiale contro la malaria
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Cos’è la malaria

E’ una malattia causata da parassiti protozoi del genere Plasmodium, che vengono trasmessi dalle zanzare femmine del genere Anopheles. Come è nata la malaria? Si pensa sia originaria dell’Africa subsahariana, dove l’evoluzione del parassita e del vettore della malattia hanno coevoluto insieme per migliaia di anni. E’ stata presente per secoli in molte parti del mondo, ma con il passare del tempo la malattia è stata eradicata o ridotta in molte zone grazie ai miglioramenti nelle tecniche di prevenzione e controllo. Rimane tuttavia un problema significativo in alcune regioni tropicali e subtropicali. Principalmente nel continente africano.

Quando è stata debellata la malaria in Italia?

La malaria è stata ufficialmente debellata in Italia nel 1970, grazie all’attuazione di una serie di programmi di eradicazione a partire dagli anni ’40. L’utilizzo di insetticidi, la bonifica di zone paludose e l’impiego di farmaci antimalarici sono state le principali strategie adottate per combatterla. Oggi, in Italia, la malattia non è più presente in forma endemica, ma ci sono casi “importati”, ovvero dovuti all’infezione contratta in zone endemiche all’Estero.

Quanti morti ha causato la malaria?

La malattia ha causato un numero molto elevato di morti nel corso della storia dell’umanità. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno vengono registrati circa 229 milioni di casi di malaria nel mondo, con circa 409.000 morti, soprattutto in Africa subsahariana. Tuttavia, grazie ai progressi fatti, il numero di decessi è stato notevolmente ridotto rispetto al passato. In particolare durante l’epoca coloniale, la malaria ha causato un gran numero di morti soprattutto tra le popolazioni indigene delle regioni tropicali e subtropicali del mondo. In Italia, secondo quanto riportato su Wikipedia, nel 1887 il numero di decessi dovuti alla malattia furono 21.033.

Quanto tempo è durata la malaria?

In Italia la malaria è stata eradicata grazie a un’intensa attività di controllo dei focolai epidemici a partire dalla fine degli anni ’40. In base alla mappa delle aree malariche voluta dal senatore Luigi Torelli, nel 1882 le due province italiane di Imperia e Macerata furono le sole nelle quali non furono registrate infezioni. Le aree nelle quali la malattia era presente rappresentavano un terzo della superficie totale del Paese. Nel 1970, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato l’Italia come zona indenne dal pericolo della comparsa di focolai di malaria. L’ultimo dei casi fu registrato in Sicilia nel 1962. Attualmente, la maggior parte dei casi segnalati nella nostra penisola sono di importazione.

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