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Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: le vittime pagano le spese in salute

Un'indagine quantifica i costi sanitari di questo terribile fenomeno, offrendo un punto di vista differente da cui rendersi conto delle dimensioni del problema e del prezzo pagato dalla salute

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: le vittime pagano le spese in salute

Oggi, 25 novembre, è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, triste fenomeno che in Italia 1 donna italiana su 3 costando alla collettività danni per 17 miliardi ogni anno. A subire i danni peggiori, quelli non solo fisici, ma anche psicologici sono però le donne. A rimarcarne l’entità è proprio la stessa ricerca che ha stimato il costo sociale della violenza contro le donne.

L’indagine, a firma Intervita Onlus e patrocinata dal Dipartimento delle pari Opportunità, è stata battezzata “Quanto costa il silenzio?” e svela che di quei 17 miliardi 14 corrispondono a costi umani e di sofferenza. Ammontano, invece, a quasi 2,3 miliardi di euro i costi dei servizi. In termini pratici, ciò significa che la violenza sulle donne genera spese per 2,3 miliardi che includono quelle per interventi di pronto soccorso, ospedalizzazioni, cure specialistiche (per un totale di 460,4 milioni di euro), cure psicologiche (158,7 milioni di euro) e acquisto di farmaci (44,5 milioni di euro). A questi si aggiungono 154,6 milioni di euro destinati ai servizi sociali dei Comuni e i 7,8 milioni spesi nei centri antiviolenza.

Come ha commentato Marco Chiesara, presidente di Intervita Onlus, questo studio

aumenta la consapevolezza di quanto la violenza sulle donne resti sommersa e di quanto spaventose siano le ricadute economiche e sociali sul nostro Paese.

L’obiettivo dell’indagine non è solo quantificare il problema in termini economici, ma anche fornire alla politica degli strumenti per migliorare le strategie messe in atto per fronteggiare il problema, oltre, naturalmente, promuovere la conoscenza delle conseguenze della violenza sulle donne, anche dal punto di vista della salute.

Attualmente in Italia le donne tra i 16 e i 70 anni vittime di una forma di violenza sono 6 milioni e 743 mila. Nel 2012 nello Stivale ben 124 decessi femminili sono stati catalogati come casi di femminicidio. Purtroppo, però, la consapevolezza del problema è scarsa già in chi la subisce: solo il 18,2% delle vittime considera questo tipo di violenza un reato. Ancora meno numerose sono le donne che denunciano il problema: solo il 7,2%.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità la violenza domestica è la prima causa di morte o invalidità permanente nelle donne tra i 14 e i 50 anni in tutto il mondo, il 13% degli omicidi compiuti sul pianeta ha come teatro la casa e a commetterlo è il partner della vittima. E nel 42% dei casi la violenza scaturita dalle mani di mariti, compagni, fidanzanti o ex partner causa danni alla salute.

Dati alla mano, restano pochi dubbi: la violenza contro le donne non è solo un problema culturale o di civiltà, ma anche un problema di tutela della salute che riguarda l’intera società.

Via | Il Sole 24 Ore
Foto | da Flickr di Maëlle Caborderie

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