
SESTO SAN GIOVANNI, ITALY - NOVEMBER 30: Umberto Veronesi attends 'La Torretta' Sport Awards on November 30, 2009 in Sesto San Giovanni, Italy. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)
Il comitato etico della Fondazione Veronesi, si scaglia contro la scelta di testare nuovi farmaci su pazienti scelti a caso. La randomizzazione utilizzata per poter sperimentare nuove terapie, suddividendo i malati in due distinti gruppi, e scegliendo a caso, come nel gioco dei dadi, a chi spetta il trattamento e a chi no, è una scelta immorale e crudele, soprattutto nei confronti delle persone che non possono accedere a tali trattamenti.
Il sistema è riconosciuto a livello internazionale da tutti i ricercatori, come il più valido per poter testare nuovi farmaci e nuove molecole, utilizzato dal 1946 e ancora in voga oggi. Venerdì scorso il comitato, nato due anni fa, ha stilato un documento nel quale si scrivono tutti i punti critici di questo sistema, considerato poco efficace e, dal punto di vista etico, decisamente crudele:
La riflessione bioetica non può trascurare o liquidare la controversia morale che emerge dai modelli random largamente in uso. Anche la consapevolezza che questi problemi esistono e che occorre tentare di trovare nuove soluzioni almeno parziali costituisce un obiettivo con profonda valenza morale da porre all’attenzione dei medici sperimentatori.
Scopo di tale documento è individuare la metodologia giusta per poter salvaguardare sia il metodo sia gli individui, senza rischiare che alcuni pazienti possano perdere valide opportunità di poter accedere a trattamenti di cura che potrebbero rivelarsi efficaci.
Via | Corriere