
Causes of steatosis. Vector elements for liver disease infographic
Aumentare la quantità di proteine assunte con la dieta può aiutare a ridurre il grasso nel fegato e il rischio di diabete nelle persone con NAFLD (steatosi epatica non alcolica). A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Physiology — Endocrinology and Metabolism, i cui autori hanno condotto una ricerca per un periodo di due anni, per determinare l’impatto a lungo termine delle proteine alimentari su un fegato grasso, dopo la perdita di peso.
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Per far ciò, gli esperti hanno arruolato 25 volontari adulti (15 dei quali avevano precedentemente ricevuto una diagnosi di NAFLD). I volontari hanno seguito una dieta ipocalorica per otto settimane (per perdere fino all’8% del loro peso corporeo), e dopo aver perso peso sono stati indirizzati a mantenere il peso per due anni, e a seguire una dieta ricca di proteine (in media da 0,8 a 1 grammo di proteine per chilogrammo di peso corporeo).
Il team di ricerca ha quindi prelevato dei campioni di sangue e di urina dai partecipanti, ed ha valutato la salute del loro fegato mediante esami approfonditi, eseguiti all’inizio della fase di mantenimento del peso, e sei mesi e due anni dopo. Dopo due anni di mantenimento, l’aumento delle proteine nella dieta è risultato associato a una riduzione del contenuto di grassi nel fegato nei volontari.
Inoltre, più della metà dei partecipanti a cui era stata precedentemente diagnosticata la steatosi epatica non alcolica, non aveva più il fegato grasso.
Questi risultati sottolineano le implicazioni cliniche e i potenziali benefici di un maggiore apporto proteico dopo la perdita di peso per le persone con NAFLD che corrono il rischio di sviluppare il diabete.
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via | ScienceDaily
Foto da iStock