Benessereblog Salute Ernia inguinale: sintomi, cause e cure efficaci

Ernia inguinale: sintomi, cause e cure efficaci

Un rigonfiamento su un lato dell'inguine può essere determinato da un'ernia. Vediamo le cause e come si deve intervenire

Ernia inguinale: sintomi, cause e cure efficaci

L’ernia inguinale altro non è che la fuoruscita di parte dei visceri (in questo caso di intestino tenue) o di grasso, da un punto di particolare debolezza della muscolatura addominale, in cui si forma un’apertura. Si tratta di un disturbo abbastanza comune, che può avere diverse cause e manifestarsi sia negli uomini che nelle donne, ma è più frequente nei primi.

Essa può essere congenita, dovuta, quindi, ad una piccola malformazione in fase di sviluppo intrauterino, e in questo caso si parla di ernia inguinale indiretta, o secondaria (diretta, la più comune), a sua volta favorita da sforzi o, nelle donne, dalla gravidanza. Come si presenta l’ernia inguinale?

Di solito inizialmente come un piccolo rigonfiamento morbido situato lateralmente (negli uomini più facilmente sul lato destro) tra l’addome e la coscia. L’ernia tende ad aumentare di volume con il passare del tempo, dando anche più fastidi, come fitte dolorose e senso di pesantezza. Le sue dimensioni possono raggiungere anche quelle di un uovo, o più. La tumefazione appare più evidente quando ci si alza in piedi, rispetto alla posizione supina.

Nella maggior parte dei casi l’ernia inguinale non è un disturbo tale da preoccupare più di tanto, nel senso che riposo e determinati esercizi ginnici sono in grado di evitare complicanze e ridurre il dolore. Questa terapia viene definita ”conservativa” e si associa all’uso di speciali mutandine contenitive. Tuttavia, talvolta l’ernia inguinale può degenerare.

Nell’uomo, ad esempio, talvolta i visceri fuoriescono tanto dall’orifizio intestinale da raggiungere la sacca scrotale oppure, conseguenza ancora più drammatica, l’ernia si può “strozzare” provocando una necrosi dei tessuti circostanti, con sintomi violenti simili a quelli della peritonite. In questi casi si deve procedere ad un intervento chirurgico, che può essere effettuato (se non d’urgenza), anche in laparoscopia.

Si tratta di un intervento semplice, che comporta l’applicazione di una piccola retina sulla parete intestinale che ha lo scopo di rinforzarla, impedendo la fuoriuscita ei visceri. Dopo l’intervento è meglio stare a riposo per una decina di giorni, e quando si riprende la vita normale, soprattutto le attività sportive o i lavori che comportino sforzi fisici (ad esempio il dover sollevare dei pesi), è meglio indossare una fascia contenitiva non troppo stretta.

Dal momento che l’ernia inguinale è favorita dalla familiarità, per prevenirla si dovrebbe cercare di rinforzare la muscolatura addominale, indossare un body contenitivo in gravidanza, evitare bruschi cali o aumenti di peso, e soprattutto stare attenti agli sforzi eccessivi che coinvolgano la parte inferiore del corpo.

Foto| via Pinterest

Le informazioni riportate su Benessereblog sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Quale attività fisica può praticare chi soffre di ernia del disco?
Fitness

L’ernia del disco viene definita come una fuoriuscita di materiale discale dai normali margini dello spazio del disco intervertebrale, che determina la comparsa di dolore, disturbi sensitivi e motori. Chi soffre di questo disturbo deve sapere che la migliore prevenzione delle alterazioni posturali del rachide è il movimento. Ma quale attività fisica può praticare in sicurezza chi soffre di questo disturbo? Lo abbiamo chiesto ad un ortopedico: ecco cosa ci ha detto.