Benessereblog Salute Dito a scatto: quando è necessario l’intervento?

Dito a scatto: quando è necessario l’intervento?

Ecco quali sono i sintomi del "dito a scatto", in cosa consiste questa patologia e quando è necessario l’intervento chirurgico.

Dito a scatto: quando è necessario l’intervento?


Dito a scatto intervento – La tenosinovite stenosante, meglio nota come “dito a scatto”, è una condizione provocata dall’infiammazione dei tendini delle dita e della guaina che le ricopre. Tale condizione può interessare i pazienti di entrambi i sessi e di ogni età. Non se ne conoscono ancora le cause specifiche, ma sono noti i fattori di rischio, fra i quali si segnala la tendenza ad utilizzare spesso ed in modo intenso le mani per lavoro o per hobby. Si tratta di una condizione che colpisce in particolar modo le donne dopo la menopausa.

Normalmente si distinguono due forme di tenosinovite stenosante, quella idiopatica, che interessa appunto le donne dopo la menopausa, e la forma secondaria, che si manifesta invece in presenza di altre patologie.

Fra i sintomi del “dito a scatto” si segnalano una sensazione di rigidità del dito, la sensazione di scatto quando si muovono le dita, la presenza di un nodulo in prossimità della parte interessata, una sensazione di dolore e il dito bloccato. Nella forma più grave, quest’ultimo sintomo non è correggibile neanche in maniera passiva, vale a dire aiutandosi con l’altra mano.

Generalmente la tenosinovite stenosante colpisce pollice, medio o anulare della mano dominante. La diagnosi di tale condizione è essenzialmente clinica, ed il trattamento andrà stabilito in base alla gravità delle condizioni del paziente.

Nello specifico, in presenza di una forma lieve si utilizzerà un tutore, si eseguiranno degli esercizi e si manterrà la parte a riposo. Si potranno poi utilizzare – se necessario – dei farmaci antinfiammatori.

Nei casi più gravi, si procederà con delle infiltrazioni locali di corticosteroidi, o con il release percutaneo, ovvero un intervento eseguito in anestesia locale. Mediante un ago si libererà il tendine per riportare il dito bloccato nella sua posizione normale.

Infine, l’intervento di chirurgia andrà eseguito nei casi più problematici, quelli in cui le altre terapie non hanno avuto successo. L’intervento consisterà nell’aprire la prima puleggia e permettere quindi al tendine di scorrere. Il recupero dell’uso della mano dopo l’intervento chirurgico è abbastanza rapido.

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via | Albanesi

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