Benessereblog Salute Malattie Coronavirus e psicologia: stress post-traumatico per il 50% degli operatori sanitari

Coronavirus e psicologia: stress post-traumatico per il 50% degli operatori sanitari

Medici e infermieri ai tempi del Coronavirus: stress post-traumatico e ansia in agguato.

Coronavirus e psicologia: stress post-traumatico per il 50% degli operatori sanitari

La pandemia che stiamo vivendo ha messo davvero sotto pressione il Sistema Sanitario italiano, e ciò significa che a subire il peso maggiore sono stati medici e infermieri, persone che ogni giorno, per diversi mesi, si sono impegnate per salvare vite umane e per proteggere la nostra salute. Un simile impegno non poteva non lasciare dei segni dietro di sé, e questo purtroppo il personale sanitario lo sa bene.

Esattamente come era stato evidenziato in Cina sugli operatori sanitari di Whuan, anche in Italia medici e infermieri che hanno lavorato in prima linea per combattere la Covid-19 stanno sperimentando problemi come sintomi post-traumatici da stress, depressione, ansia e insonnia.

A parlarne in un’intervista rilasciata all’Adnkronos Salute è stato Rodolfo Rossi, psichiatra e membro dell’Università Tor Vergata di Roma, che ha condotto un interessante studio pubblicato sulla rivista ‘Jama‘.

Dallo studio è emerso che il personale sanitario è stato esposto a livelli estremi di stress, che nel 50% dei casi ha comportato lo sviluppo di altre problematiche. Nello specifico, gli autori hanno analizzato un campione di 1.379 operatori sanitari, ai quali è stato chiesto di compilare un questionario. Dai dati raccolti è emerso che il 49.38% dei partecipanti mostrava sintomi di stress post-traumatico, il 24.73% presentava segni di depressione, il 21.90% soffriva di sintomi legati allo stress, il 19.80% presentava sintomi legati all’ansia e l’8.27% soffriva di insonnia.

Abbiamo esaminato anche le caratteristiche del lavoro degli operatori, cioè se erano in prima o seconda linea, scoprendo chiare associazioni tra i sintomi e il fatto di lavorare in prima linea, aver avuto un collega contagiato o morto ed essere giovani e donne,

ha spiegato il Primo autore dello studio, aggiungendo che anche l’esposizione al contagio ha rappresentato un importante fattore di rischio per la depressione.

Foto di mohamed Hassan da Pixabay

via | AdnKronos

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