Benessereblog Salute Come proteggere la salute monitorando il fegato

Come proteggere la salute monitorando il fegato

Gli esperti ne hanno parlato in occasione dell'inaugurazione dell'UPMC Institute for Health di Chianciano Terme

Come proteggere la salute monitorando il fegato

Il fegato è lo specchio della salute. A ricordarlo sono gli esperti che si sono riuniti a Chianciano Terme, in provincia di Siena, in occasione dell’inaugurazione dell’UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) Institute for Health, un nuovo spazio dedicato a servizi di medicina preventiva che si presenta come struttura d’avanguardia nell’endoscopia digestiva.

Dallo scorso fine settimana c’è quindi un motivo in più per recarsi a Chianciano oltre che per immergersi nelle sue rinomate acque termali. Nel nuovo centro è ora infatti possibile effettuare un controllo del proprio stato di salute psicofisica basato sulla propria storia familiare e ai propri fattori di rischio, riservando un’attenzione particolare allo studio del fegato.

Il fegato è un indicatore della sindrome metabolica

ha infatti spiegato Bruno Gridelli, Executive Vice President di UPMC International, sottolineando come in quest’organo possano essere ritrovati i primi segnali di un malfunzionamento dell’organismo, ad esempio della comparsa dell’insulino-resistenza.

Sapere se si ha il fegato grasso e se il fegato grasso sta migliorando o peggiorando aiuta a proteggere la salute perché è segnale di rischio di altre patologie, ad esempio cardiovascolari,

ha aggiunto Ferruccio Bonino, Direttore Medico Scientifico di UPMC Institute for Health, ricordando che

il trattamento va tarato in base alle caratteristiche dell’individuo.

Ed è sempre monitorando l’attività del fegato che si può capire se il trattamento scelto – sia esso basato sull’attività fisica, sull’alimentazione o su altri interventi – sta dando i risultati attesi oppure no. Il concetto fondamentale appare quindi chiaro:

Non possiamo dare la stessa dieta a tutti

ha sottolineato Bonino.

L’obiettivo è intercettare le persone con sindrome metabolica per non arrivare a condizione di sindrome metabolica manifesta.

ha poi aggiunto Giovanni Vizzini, Direttore del Dipartimento di Medicina dell’ISMETT di Palermo, ricordando un altro aspetto fondamentale:

Stare bene non dipende solo dal medico, ma richiede anche un impegno da parte del paziente.

Vietato quindi pensare che tutto possa essere limitato all’assunzione di farmaci: per trarre davvero vantaggi da questo tipo di approccio l’aderenza, più che a una terapia, deve essere a uno stile di vita.

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