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Come funziona il test salivare HIV

Esiste un test salivare per testare la positività o la negatività al virus dell'HIV: ecco come funziona.

Come funziona il test salivare HIV

Forse non tutti sanno che esiste in commercio un test con risposta rapida che consente di testare la positività o la negatività al virus dell’HIV tramite l’analisi della saliva. In pratica il test valuta se nella saliva siano presenti o meno anticorpi anti-HIV, questo anche se l’HIV non si trasmette tramite la saliva. Tuttavia in essa possono essere presenti gli anticorpi. Il test non può essere venduto direttamente ai cittadini, ma deve essere usato in presenza di un medico o in strutture mediche. Ma come funziona il test sulla saliva per testare l’HIV? Ecco qualche indicazione.

Test salivare HIV: come funziona e tempistiche

Senza scendere troppo nello specifico, il test salivare per l’HIV si basa su tecniche immunocromatografiche capaci di dare una risposta in una ventina di minuti. Utilizzarlo è molto semplice: si fa passare delicatamente l’apposito tampone sterile monouso sulle gengive, sia su quella superiore che su quella inferiore. A questo punto il tampone imbevuto di saliva lo si immerge in un’apposita soluzione che permette al campione di migrare lungo il supporto solido dove si trova la parte destinata alla reazione del test.

Quando nella saliva sono presenti gli anticorpi IgM e IgG anti-HIV ecco che questi si legheranno agli antigeni virali creando un complesso. In pratica vuol dire che sul test comparirà una banda rossa di positività. In realtà sul test sono due le bande: la prima si colora sempre in quanto è quella di controllo. Se tale banda non si colora, vuol dire che quel test è fallato e non funziona o che non lo abbiamo usato correttamente.

Se il test è negativo, si colorerà solamente la banda di controllo. Se il test è positivo all’HIV, allora si colorerà la seconda banda. Tuttavia se il test diventa negativo, essendo un test qualitativo con sensibilità minore rispetto ai test per l’HIV effettuati sul sangue, bisognerà per sicurezza ritestare con altri esami. Per esempio, se ci si è lavati i denti con dentifrici, usato colluttori, aver mangiato o bevuto mezz’ora prima del test allora si rischia un falso negativo. Anche in caso di positività, comunque, bisognerà poi fare ulteriori test, usando le metodiche ELISA e Western Blot.

Foto | Pixabay

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