Benessereblog Salute Caso Avastin-Lucentis: Ministero della Salute chiede a Roche e Novartis un maxi risarcimento di 1,2 mld

Caso Avastin-Lucentis: Ministero della Salute chiede a Roche e Novartis un maxi risarcimento di 1,2 mld

Il dicastero avrebbe chiesto un rimborso a fronte delle spese sostenute dal Ssn a causa degli accordi illeciti fra i due colossi farmaceutici, ma Novartis sembra non saperne nulla

Caso Avastin-Lucentis: Ministero della Salute chiede a Roche e Novartis un maxi risarcimento di 1,2 mld

A fronte dello scandalo Avastin-Lucentis i colossi farmaceutici Roche e Novartis potrebbero dover risarcire il Ministero della Salute con ben 1,2 miliardi di euro. O, almeno, la storia dei due farmaci potrebbe proseguire in questo modo se la richiesta avanzata dal Ministero dovesse trovare soddisfazione a causa dei costi sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale in virtù del fatto che le due aziende si sarebbero accordate per far sì che solo il farmaco più costoso fra i due fosse commercializzato per il trattamento della maculopatia.

Ad annunciarlo è lo stesso dicastero attraverso una nota in cui fa sapere che

in seguito alla delibera AGCM 24823 del febbraio 2014, che ha qualificato il comportamento delle socieà F.Hoffmann-La Roche Ltd, Roche Spa, Novartis AG e Novartis Farma S.pA. come “un’intesa orizzontale restrittiva della concorrenza finalizzata alla commercializzazione del farmaco Lucentis molto più costoso del farmaco Avastin, ad esso equivalente”, ha richiesto alle predette società farmaceutiche il risarcimento di tutti i danni patrimoniali (circa 45 milioni nel 2012, 540 milioni nel 2013 e 615 milioni nel 2014) e non patrimoniali arrecati illecitamente al Servizio sanitario nazionale.

Fino alla tarda serata di ieri Novartis sembrava però non saperne niente, tanto da diffondere un comunicato in cui si legge:

Con riferimento all’annuncio del Ministero della Salute relativo alla richiesta di risarcimento danni pari a 1.2 miliardi di Euro alle Società F.Hoffmann-La Roche Ltd, Roche Spa, Novartis AG e Novartis Farma S.pA. per presunte pratiche anti-concorrenziali per quanto riguarda la commercializzazione in Italia di Lucentis® (ranibizumab) e di Avastin® (bevacizumab), Novartis intende precisare che non ha ricevuto al momento alcuna notifica.

Attraverso lo stesso comunicato l’azienda giudica infondate le richieste del Ministero, argomentando così le sue motivazioni:

Novartis respinge in maniera decisa le accuse di pratiche anti-concorrenziali e per questo ha impugnato il provvedimento dell’autorità Antitrust dinanzi al TAR del Lazio: il procedimento è ancora in corso e la sentenza è attesa entro la fine dell’anno.

Pertanto risulta infondata qualsiasi richiesta di risarcimento così come le cifre indicate nella comunicazione del Ministero che non trovano alcuna corrispondenza con la realtà dei fatti: la spesa generata da Lucentis a carico del SSN nel periodo gennaio-settembre 2013 è stata pari a 38,6 milioni di euro, in linea con i dati registrati nel 2012.

Novartis coglie l’occasione anche per ribadire

la correttezza del proprio operato

e precisa

di avere sempre agito nel pieno rispetto della normativa italiana ed europea, che oggi viene messa in discussione da una “liberalizzazione controllata” dell’utilizzo off label di Avastin, contravvenendo a norme e processi consolidati e condivisi a livello comunitario, che sono stati concepiti per proteggere la salute del paziente e garantire la sostenibilità del sistema.

Novartis

conclude il comunicato

si avvarrà dei propri diritti di difesa in tutte le sedi competenti.

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Via | Agi; comunicato stampa

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