Benessereblog Salute Cannabis, Umberto Veronesi si esprime a favore della liberalizzazione

Cannabis, Umberto Veronesi si esprime a favore della liberalizzazione

Anche Umberto Veronesi interviene in merito all'acceso dibattito che riguarda la liberalizzazione o meno nel nostro paese della cannabis. Il celebre medico si esprime a suo favore, ecco le sue motivazioni.

Cannabis, Umberto Veronesi si esprime a favore della liberalizzazione

Umberto Veronesi è favorevole alla liberalizzazione della cannabis. Già poco più di un anno fa, in occasione di un intervento nel programma di Fabio Volo, aveva a sorpresa dato il suo parere favorevole ad una questione tanto delicato quanto quella della liberalizzazione della cannabis. Posizione che oggi ripropone e motiva.

In occasione di un editoriale pubblicato su Repubblica, Umberto Veronesi, famoso oncologo italiano, ha espresso le sue opinioni favorevoli sulla liberalizzazione della cannabis, in particolare per scopi medici (si parla di liberalizzazione, quindi di depenalizzazione di questa droga leggera, e non di legalizzazione, che riguarda, invece, la regolamentazione del mercato della cannabis):

È il momento di ridarle lo spazio che merita nella cura del dolore. Già molte regioni hanno reso accessibile la cannabis ad uso terapeutico. È assurdo, per il resto del Paese, rinunciare ad un potente antidolorifico solo perché ha la “colpa” di essere anche una sostanza stupefacente. Il dolore è il più grande nemico dei malati, annienta la loro dignità, spegne le loro energia e la volontà di combattere.

Umberto Veronesi, poi, sostiene che è impossibile equiparare la marijuana alle droghe pesanti, smontando di fatto l’idea di chi è contrario e sostiene che iniziando con un semplice spinello, si finisce ad utilizzare le droghe più pesanti.

Anche se pensiamo che la cannabis sia l’anticamera di sostanze più pericolose, davvero crediamo che penalizzando il possesso di una dose possiamo interrompere la spirale di angoscia esistenziale che porta al baratro mortale della droga pesante? I dati ci dicono di no. Se fosse vero, le statistiche non mostrerebbero circa 200mila dipendenti da droghe pesanti in Italia, più o meno come 10 anni fa. Rendere la cannabis un tabù o un piccolo crimine non serve affatto ad affrontare il problema.

Umberto Veronesi sottolinea che ricorrendo alla proibizione, si fallisce l’azione educativa, dal momento che la droga rappresenta un problema sociale e culturale e nessuna legge che impone sanzioni pesanti ma anche la prigione può risolverlo.

Foto | da Flickr di martius

Via | cronacaeattualita.blogosfere

Le informazioni riportate su Benessereblog sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social