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Cannabis, l’Onu la esclude dalla lista delle sostanze stupefacenti

Cannabis, l'Onu la esclude dalla lista delle sostanze stupefacenti riconoscendone le importanti proprietà terapeutiche.

Cannabis, l’Onu la esclude dalla lista delle sostanze stupefacenti

Cannabis, l’Onu la esclude dalla lista delle sostanze stupefacenti. Dopo 50 anni l‘Onu riconosce proprietà terapeutiche alla cannabis e ne stabilisce la fuoriuscita dall’elenco delle sostanze stupefacenti pericolose (nel quale era inserita insieme a cocaina ed eroina). La Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti (CND) – ovvero l’organismo preposto a decidere la classificazione delle droghe – si è espressa ieri in tal senso. Ma cosa ha determinato tale cambiamento di rotta?

Perchè l’Onu esclude la cannabis dalle sostanze stupefacenti

E’ stata approvata ieri la riclassificazione della cannabis grazie al riconoscimento della sua utilità in ambito medico. L’Allegato IV della Convenzione Unica sugli Stupefacenti del 1961 non la vedrà più al suo interno. Da ora in poi sarà riconosciuta come pianta terapeutica. Inutile dire come si tratti di una decisione significativa che potrebbe comportare l’intensificazione delle ricerche sull’uso medico della sostanza.

Saranno contenti i sostenitori della cannabis che da anni lottano affinché le qualità medicinali della pianta vengano riconosciute e che sia legalizzata. Da questo momento potrebbe essere sfruttata, così come l’oppio o la morfina, nella produzione di medicinali. C’è da dire, tuttavia, come faccia ancora parte delle sostanze narcotiche e, come tale, non possa essere utilizzata a cuor leggero.

Il fatto che le Nazioni Unite abbiano scelto di ascoltare le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità non può che essere considerato un passo in avanti. Questa, nel 2019, aveva chiesto un cambio di classificazione della sostanza affinché potesse essere utilizzata in ambito terapeutico. Ciò renderà molto più agevoli le ricerche scientifiche sulla pianta i cui benefici sono comprovati da evidenze scientifiche, soprattutto nella cura dell’epilessia, del morbo di Parkinson e della sclerosi. La votazione si è conclusa con 27 voti favorevoli, un’astensione e 25 voti contrari. L’Unione europea ha votato a favore, così come l’Italia.

Photo | Pixabay

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