Benessereblog Salute Cancro al pancreas, via libera dell’Aifa al nuovo farmaco per la chemioterapia

Cancro al pancreas, via libera dell’Aifa al nuovo farmaco per la chemioterapia

Sarà rimborsabile, ma con delle eccezioni che hanno già fatto sollevare polemiche

Cancro al pancreas, via libera dell’Aifa al nuovo farmaco per la chemioterapia

E’ ufficiale: con l’autorizzazione alla rimborsabilità rilasciata dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) il cancro al pancreas ha un nuovo nemico. Il suo nome è Abraxane e si tratta di un chemioterapico nanotecnologico utile per il trattamento di prima linea dei pazienti che in età adulta hanno a che fare con un adenicarcinoma metastatico a quest’organo.

La sua peculiarità sta nel riuscire ad arrivare fin nel cuore del tumore. Il suo principio attivo (il paclitaxel) è infatti già da tempo utilizzato nella lotta contro il cancro, ma la sua formulazione in nanoparticelle abbinata al legame con l’albumina – una molecola catturata facilmente dai tumori – è una novità che permette di bersagliare efficacemente una massa altrimenti impenetrabile.

Giampaolo Tortora, direttore dell’Unità operativa complessa di oncologia medica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, ha spiegato che Abraxane sfrutta due meccanismi. Il primo gli permette di passare dal sangue nelle cellule che rivestono i vasi sanguigni; il secondo consente invece l’ingresso nelle cellule tumorali. Il farmaco viene somministrato per via endovenosa e il suo utilizzo è abbinato a quello della gemcitabina, altro chemioterapico in uso ormai da tempo. Secondo gli studi condotti il suo utilizzo aumenta la sopravvivenza dei pazienti, riducendo del 28% il rischio di morte.

Sulla determinazione dell’Aifa che ha decretato la rimborsbilità del farmaco, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 6 febbraio a un anno di distanza dal via libera dell’Agenzia europea del farmaco, aleggiano però già le prime polemiche, legate soprattutto al fatto che la prescrizione sarebbe burocraticamente difficoltosa e che i pazienti al di sopra dei 75 anni di età, sebbene inclusi negli studi da cui avrebbero tratto gli stessi benefici di cui hanno giovato pazienti più giovani, restano esclusi dalla rimborsabilità.

L’entusiasmo resta comunque elevato: dopo la diagnosi il carcinoma al pancreas lascia un’aspettativa di vita di soli 3-6 mesi e attualmente è la quarta causa di morte per cancro. Purtroppo la sua diagnosi è in genere tardiva e la presenza di metastasi limita le possibilità di sopravvivenza. L’arrivo di questo farmaco promette però di cambiare almeno in parte questa situazione.

Aggiornamento delle 14:00

Esprime preoccupazione Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) e dell’European Cancer Patient Coalition, per la scelta dell’Aifa di escludere dalla rimborsabilità del nuovo farmaco per la chemioterapia a base del farmaco Abraxane i pazienti di età superiore ai 75 anni.

E’ un principio pericoloso e inaccettabile che non possiamo avallare

ha dichiarato De Lorenzo, aggiungendo di non avere nulla da obiettare nel caso in cui il farmaco non sia indicato in questa fascia d’età, ma di considerare grave il fatto che il problema non sta nel fatto che non venga detto che non è utile, ma soltanto che non può essere rimborsato. In altre parole, sembrerebbe tutta una questione di risparmio cui si contrappongono considerazioni di tipo etico.

Anche noi siamo preoccupati da temi come la sostenibilità, ma questa non si può raggiungere sulle spalle dei malati

ha sottolineato De Lorenzo.

Negare l’accesso in base all’età è un principio pericoloso e inaccettabile che non possiamo avallare.

Secondo il presidente della Favo i criteri da utilizzare dovrebbero essere altri. Per questo il direttivo della federazione si occuperà del problema già nei prossimi giorni, quando porterà la questione all’attenzione dell’opinione pubblica, dei parlamentari e del Governo attraverso un provvedimento di denuncia.

Anche l’azienda produttrice del farmaco può chiedere una revisione dei criteri alla luce del fatto che gli studi sull’uso dell’Abraxane hanno incluso anche pazienti di età superiore ai 75 anni.

Questa richiesta ci sarà a stretto giro

ha dichiarato il suo amministratore delegato, Pasquale Frega.

Seguirà un iter che alla fine darà un esito nel giro di 6-9 mesi.

(Via | Adnkronos)

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