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BPCO: cause, sintomi e cure

La BPCO è una malattia cronica potenzialmente letale, se non individuata e trattata in tempo. Spesso i pazienti tendono a ignorare i primi sintomi della Broncopneumopatia cronica ostruttiva, come tosse cronica, affanno e difficoltà respiratorie, aggravando così le proprie condizioni di salute.

BPCO: cause, sintomi e cure

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La sigla BPCO indica una malattia anche nota come Broncopneumopatia cronica ostruttiva, una condizione legata a un’infiammazione cronica del tessuto polmonare che, a sua volta, può causare gravi difficoltà respiratorie, tosse persistente, disturbi del sonno e perdita di peso involontaria.

La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (in inglese COPD – Chronic obstructive pulmonary disease) è una malattia molto grave, ed è una delle più comuni cause di morte nel mondo.

Ciononostante, molte persone tendono spesso a sottostimare i sintomi iniziali, e a ritardare così la diagnosi e l’inizio dei trattamenti.

Allo stato attuale, non è ancora possibile guarire dalla BPCO, tuttavia esistono numerosi farmaci e cure in grado di tenere i sintomi sotto controllo e rallentarne la progressione.

Una malattia cronica molto grave

Ma esattamente cos’è la BPCO? La Broncopneumopatia cronica ostruttiva è una malattia molto grave, una condizione che può avere delle conseguenze fatali, se non gestita in modo adeguato.

In Italia la malattia è molto diffusa, specialmente nei soggetti fumatori. Il fumo di sigaretta, di pipa e in generale il tabacco, sono infatti considerati fra le principali cause della BPCO.

Purtroppo, inizialmente i sintomi della malattia vengono spesso sottovalutati. Chi fuma, tende a pensare che la tosse e l’affanno siano in realtà problemi del tutto normali e trascurabili. A causa della tendenza a ignorare questi sintomi, spesso la diagnosi arriva quando i polmoni sono già fortemente danneggiati.

Se non riconosciuta e trattata adeguatamente, la malattia può sfociare in danni ancor più gravi, aprendo la strada a enfisemi e polmoniti.

BPCO, bronchite ed enfisema

Spesso, quando sentiamo parlare di Broncopneumopatia cronica ostruttiva, si fa riferimento anche ad altre due condizioni respiratorie gravi, ovvero la bronchite cronica e l’enfisema polmonare.

Ma che differenza c’è tra bronchite cronica e BPCO? E qual è il legame tra questa malattia e l’enfisema?

In realtà, sia la bronchite cronica che l’enfisema polmonare sono due condizioni che confluiscono nel più complesso e ampio quadro della BPCO.

La bronchite è determinata da un’infiammazione cronica dei bronchi, e causa sintomi come tosse con espettorato e difficoltà respiratorie. L’enfisema è invece il risultato di un’infiammazione cronica protratta nel tempo, che a lungo andare arriva a danneggiare in modo irreparabile gli alveoli polmonari (le strutture in cui ha luogo lo scambio tra aria e sangue), rendendo difficile riuscire a respirare normalmente.

Le possibili cause

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Cosa provoca la BPCO? Questa malattia può essere determinata da svariate possibili cause. Una fra tutte, quella più frequente, è sicuramente il fumo di sigaretta.

La nicotina, infatti, tende a irritare le vie aeree, causando uno stato di infiammazione e influenzando negativamente la funzionalità respiratoria. Fra le altre possibili cause rientrano:

  • Esposizione all’inquinamento e a sostanze tossiche
  • Una mutazione genetica ereditaria, caratterizzata da un deficit di alfa-1-antitripsina, un enzima che serve a proteggere i polmoni
  • Soffrire di asma
  • L’esposizione cronica a polveri, sostanze chimiche e irritanti.

BPCO: i sintomi della malattia

Qual è il sintomo caratteristico della BPCO? Il primo sintomo da non trascurare è sicuramente la tosse, che può essere produttiva (grassa e con catarro) e più intensa al mattino. La tosse cronica è solitamente accompagnata da un altro sintomo caratteristico, ovvero la difficoltà a respirare (dispnea).

A questi sintomi, si aggiungono altri disturbi come:

  • Respiro sibilante
  • Dolore durante la deglutizione
  • Senso di oppressione al torace
  • Avere il respiro corto.

Ai sintomi respiratori, nei casi più gravi possono anche aggiungersi altri disturbi come febbre, dolori articolari, perdita di peso involontaria, brividi di freddo, raucedine, debolezza e disturbi del sonno.

BPCO: sintomi notturni

Spesso le persone con broncopneumopatia cronica ostruttiva tendono a soffrire di apnea notturna, una condizione che provoca, fra i suoi sintomi, la tendenza a russare e a sperimentare delle interruzioni della normale respirazione nel sonno.

L’apnea del sonno può a sua volta causare frequenti risvegli notturni e sonnolenza diurna, influenzando pesantemente la qualità della vita dei pazienti.

Perché la BPCO fa dimagrire?

In alcuni casi, questa patologia può comportare una progressiva e involontaria perdita di peso. Spesso il fenomeno si manifesta nei casi di BPCO enfisematosa e negli stadi più avanzati della malattia, ovvero quando il volume polmonare si espande al punto tale da appiattire il diaframma e ridurre, di conseguenza, lo spazio tra i polmoni e lo stomaco.

Ciò può comportare delle difficoltà respiratorie, gonfiore e indigestione durante o dopo un pasto, e può indurre il paziente a mangiare meno per non dover avvertire simili disturbi.

In casi del genere, sarà importante farsi aiutare da un dietologo, in modo da individuare il tipo di dieta più adatto e mantenere un sano peso corporeo.

Quanti stadi ha la BPCO?

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La broncopneumopatia cronica ostruttiva ha un andamento ingravescente, ovvero tende ad aggravarsi progressivamente, specialmente se non trattata in modo adeguato.

In base all’entità dei sintomi, la malattia può essere classificata in 4 diversi stadi, che vanno dallo “stadio 0” (il soggetto presenta tosse cronica con espettorato, ma la funzionalità respiratoria è normale), fino allo “stadio 3”, in cui si registrano una forte difficoltà di respirazione e una possibile insufficienza respiratoria.

Evoluzione dei sintomi

In molti casi i pazienti con BPCO tendono a ignorare i sintomi finché questi non diventano molto invalidanti o non arrivano a compromettere la qualità della vita quotidiana. Inizialmente, una tosse leggera o un lieve affanno dopo aver salito le scale, passano piuttosto inosservati, finché i disturbi non si fanno più persistenti e non si aggravano, cosa che accade in modo lento, ma progressivo.

Nelle fasi iniziali, la tosse cronica si presenta più spesso al mattino, ed è accompagnata dalla produzione di muco.

Con il passare dei mesi o degli anni, i sintomi tendono ad aggravarsi, tanto da portare la persona a parlarne con il medico curante. Se non individuata per tempo e se non trattata, la malattia può significativamente la qualità della vita del paziente.

BPCO: diagnosi

Una tosse cronica, disturbi del sonno e la mancanza di fiato dovrebbero essere portati all’attenzione del medico, in quanto potrebbero essere sintomi iniziali di BPCO. È dunque importante rivolgersi a uno pneumologo, il quale potrà eseguire una serie di esami e accertamenti, necessari per individuare la causa dei disturbi.

Tra le analisi per diagnosticare la broncopneumopatia cronica ostruttiva rientrano le analisi del sangue, necessarie per individuare eventuali infezioni, l’esame colturale dell’espettorato (per individuare la presenza di batteri nel muco), la radiografia al torace e una TAC.

Sarà inoltre importante eseguire il test della spirometria, necessario per valutare la quantità di aria che entra nei polmoni e il grado di ostruzione dei bronchi.

Trattamento

Quali sono i farmaci per la BPCO? Prima di parlare di farmaci, è bene specificare che le persone con questa malattia – e tutte le persone in generale – dovrebbero abolire completamente il fumo. Oltre a ridurre il rischio di ammalarsi, buttare via la sigaretta può anche rallentare la progressione dei sintomi e le riacutizzazioni (la cosiddetta “BPCO riacutizzata” è spesso causata dall’esposizione a inquinanti, fumo di sigaretta e infezioni batteriche o virali).

Il trattamento della BPCO prevede inoltre l’impiego di farmaci broncodilatatori (utili a favorire la respirazione), corticosteroidi e altri medicinali per migliorare la respirazione e combattere eventuali infezioni batteriche (antibiotici) e infiammazioni.

Nei casi più gravi, il paziente potrebbe essere sottoposto a ossigenoterapia e a specifici esercizi respiratori per pazienti con BPCO, o a intervento chirurgico per ridurre il volume polmonare.

BPCO e vaccino per il Covid

L’influenza, proprio come il Covid o la polmonite, possono risultare ancor più difficili da gestire per i pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva, comportando esiti più sfavorevoli.

Per ridurre i rischi, i pazienti con BPCO dovrebbero quindi sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale così come al vaccino anti Covid-19.

Come si guarisce dalla BPCO?

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Purtroppo da questa malattia non è possibile guarire. Si tratta infatti di una patologia irreversibile, che può però essere tenuta sotto controllo mediante l’assunzione di appositi farmaci, l’eliminazione del fumo di sigaretta e un generale miglioramento delle abitudini quotidiane.

Oltre a seguire alla lettera le indicazioni del medico ed eliminare radicalmente l’esposizione al fumo di sigaretta e ad altre sostanze tossiche, per migliorare la respirazione sarà utile svolgere regolarmente della leggera attività fisica (in modo da non affaticare la respirazione) e – se necessario – perdere peso, in modo da migliorare la respirazione.

BPCO: quanto si vive?

Quanto tempo si può vivere con la BPCO? Non esiste una regola generale valida per tutte le persone con questa malattia. Tutto dipende dalla gravità della situazione, dalle condizioni di salute generali, dalla capacità di attenersi alle cure fornite dal medico e dalle strategie messe in atto per arginare il possibile aggravamento dei sintomi.

Una delle domande più comuni, in merito a questa malattia, è “come si muore con la BPCO?”, ma in realtà (se individuata per tempo e gestita in modo attento e consapevole) questa condizione non è di per sé causa di morte.

Qualora però il paziente non dovesse smettere di fumare (ricordiamo che il fumo di sigaretta è una delle più importanti cause di questa malattia), il danno polmonare potrebbe progredire, causando un’ostruzione delle vie aeree e aggravando, di conseguenza, gli esiti e la prognosi.

La BPCO in stadio avanzato rende difficile lo svolgimento delle normali attività quotidiane, come salire e scendere le scale. In fase terminale, i pazienti possono necessitare di intubazione e ventilazione meccanica per supportare la respirazione. Solitamente, per i pazienti con malattia grave e non tenuta sotto controllo, il decesso è causato da insufficienza respiratoria, cardiopatie (la malattia aumenta il rischio di soffrire di aritmie), polmonite, tumori polmonari o embolia polmonare.

Per questo motivo, i pazienti con diagnosi di broncopneumopatia cronica ostruttiva devono seguire le indicazioni e le terapie fornite dal medico e sottoporsi ai dovuti controlli periodici per valutare l’andamento dei sintomi e gli effetti dei trattamenti.

BPCO: invalidità e diritti per i pazienti

La BPCO è una malattia invalidante, irreversibile e con un alto tasso di mortalità, una condizione che può pesare molto sulla vita di chi ne soffre e su quella dei familiari che si prendono cura del paziente.

I pazienti affetti da questa malattia hanno diritto ad alcune agevolazioni, come ad esempio l’esenzione dal ticket.

Fra le agevolazioni rientra anche la possibilità di usufruire di permessi lavorativi retribuiti (per se stessi e per i caregiver). E’ inoltre possibile usufruire di congedi straordinari retribuiti, di un sostegno economico per affrontare le spese mediche e di un sussidio (previsto solo per i casi di invalidità al 100%.)

Fonti

  1. Humanitas.it
  2. Ilmiorespiro.it
  3. Msdmanuals.com
  4. Thoracic.org
  5. Healthline.com – How Weight Loss Relates to Chronic Obstructive Pulmonary Disease (COPD)
  6. Epicentro.iss.it

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