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Apnee notturne, le conseguenze da conoscere

Scopri quali sono le possibili conseguenze delle apnee notturne e perchè non dovresti mai sottovalutare questo problema

Apnee notturne, le conseguenze da conoscere

Al mattino vi svegliate con il mal di testa? Durante la giornata avete problemi di concentrazione e faticate a tenere gli occhi aperti? Queste sono solo alcune delle conseguenze delle apnee notturne. Questo disturbo è incredibilmente comune, ma non per questo va preso sottogamba. L’apnea notturna (anche detta OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome), è una condizione che colpisce maggiormente gli uomini rispetto alle donne, ed è spesso (ma non sempre) associata al problema dell’obesità.

Generalmente ad accorgersi che c’è qualcosa che non va non è chi soffre di apnea notturna, bensì coloro che dormono insieme al soggetto. Spesso il disturbo è infatti accompagnato da interruzioni del respiro e da una forte tendenza a russare.

Da molti anni scienziati e medici di tutto il mondo cercano di scoprire in che modo questo particolare problema rischia di influenzare la vita e la salute di chi ne soffre. Numerose ricerche hanno rivelato ad esempio che fra le conseguenze dell’apnea notturna vi sono una maggiore irritabilità, sonnolenza, una minore produttività sul lavoro o a scuola, ma anche un maggior rischio di sviluppare diverse patologie anche molto gravi.

Vediamo insieme di quali si tratta.

Le conseguenze delle apnee notturne per la salute

Di seguito vi segnaliamo una lista di rischi collegati al problema dell’apnea notturna. Vediamo quali sono i più comuni:

  1. Sonnolenza: questo problema apparentemente “banale” rischia in realtà di compromettere la qualità della vita del paziente. La sonnolenza diurna è infatti collegata a un maggior rischio di incidenti stradali, oltre che a una maggiore irritabilità, a sbalzi d’umore e a una minore capacità di concentrazione e attenzione.
  2. Problemi cardiovascolari: numerosi studi hanno dimostrato l’esistenza di un’associazione tra apnea notturna e infarto o ictus.
  3. Demenza e Alzheimer: recenti studi hanno confermato che questo disturbo è associato anche a un maggior pericolo di andare incontro a un maggiore accumulo di proteina Tau nel cervello, con un potenziale e conseguente sviluppo di malattie come Alzheimer e demenza.
  4. Problemi di memoria e sintomi depressivi resistenti al trattamento
  5. Una minore durata della vita.

Di fronte a una simile lista di possibili conseguenze, appare chiaro quanto sia importante rivolgersi al medico in modo da identificare la causa del vostro disturbo e stabilire il trattamento più adatto.

Oltre a una riduzione del peso e all’adozione di migliori stili di vita, gli esperti potranno consigliarvi di utilizzare dei cosiddetti “dissuasori di posizione”. Questi strumenti consentono di evitare le posizioni che favoriscono il disturbo durante il sonno, come quella supina ad esempio. Infine, se necessario il medico potrebbe proporre un trattamento chirurgico alle prime vie aeree, o l’utilizzo di dispositivi per la terapia protesi-ventilatoria.

via | Hopkinsmedicine, salute.gov.it
Foto di Sammy-Williams da Pixabay

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