
Molte persone non si sottopongono agli esami di prevenzione oncologica. Ma perché ciò accade? A dare una risposta a questa domanda è un’indagine condotta da Nomisma per conto dell’Osservatorio Prevenzione e Salute di Unisalute, secondo cui l’87% delle donne italiane fra i 30 e i 65 anni si è sottoposta, negli ultimi 2-3 anni, ad almeno un esame di prevenzione oncologica, mentre quelle che non lo hanno fatto (ovvero il 13%) tendono a saltare tali esami medici per paura del risultato.
Per la loro indagine, gli esperti hanno intervistato un campione di 1300 donne fra 30 e 65 anni di età, ed hanno scoperto che, se è vero che l’87% di esse crede nella prevenzione oncologica, un preoccupante 13% non la prende sul serio.
Le donne che non si sottopongono agli esami di prevenzione hanno raccontato di aver paura degli esiti, o hanno ammesso di non essersi sottoposte ai test per pigrizia e imbarazzo; nel 21% dei casi si tratta di donne che pensano di non averne bisogno, il 15% racconta di non aver avuto tempo e l’11% afferma che nessuno glielo ha consigliato.
Grandi differenze sono state riscontrate anche per quanto riguarda i fattori geografici e culturali, con una maggiore prevalenza di test di screening registrati nel Nord Italia rispetto che al Sud. I test di prevenzione più frequentemente eseguiti sono stati la mammografia e il Pap test, e nella maggior parte dei casi le donne si sono rivolte al servizio pubblico (con pagamento del ticket), pur dovendosi accontentare di tempi di attesa significativamente maggiori rispetto a quelli offerti nel settore privato.
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via | Ansa
Foto da Pixabay