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Sicurezza alimentare: l’Ue pronta ad aumentare il livello delle cancerogene aflatossine nella frutta secca

Nei fichi, nelle mandorle, nei pistacchi e in altra frutta secca sono presenti le aflatossine, sostanze cancerogene che devono essere assunte in quantità limitata per non creare danni all’organismo. Così scrive l’Efsa, l’autorità Europea per la sicurezza alimentare, che però ha firmato l’approvazione dell’aumento delle aflatossine consentite.La nuova proposta della Comunità Europea prevede l’allineamento della […]

Sicurezza alimentare: l’Ue pronta ad aumentare il livello delle cancerogene aflatossine nella frutta secca

Nei fichi, nelle mandorle, nei pistacchi e in altra frutta secca sono presenti le aflatossine, sostanze cancerogene che devono essere assunte in quantità limitata per non creare danni all’organismo. Così scrive l’Efsa, l’autorità Europea per la sicurezza alimentare, che però ha firmato l’approvazione dell’aumento delle aflatossine consentite.

La nuova proposta della Comunità Europea prevede l’allineamento della quantità di aflatossine consentite nella frutta secca ai valori del Codex Alimentarius, ovvero un aumento dei limiti consentiti da 4 a 8 o 10 µg/kg di aflatossine totali per la frutta secca diversa da pistacchi e mandorle.

Secondo il gruppo di esperti scientifici di cui si serve la Commissione per l’approvazione della modifica in materia di sicurezza alimentare, l’aumento non comporta rischi per la salute pubblica. Giulia Roncolini, responsabile settore ortofrutta della Confederazione Italiana agricoltori, intervistata da HelpConsumatori, si dice preoccupata per l’aumento di aflatossine nella frutta secca:

Le aflatossine sono delle micotossine che si sviluppano con l’umidità e sono fortemente cancerogene. Da tempo si sta cercando di limitarne i contenuti nei cibi, proprio per la loro pericolosità. (…) Nonostante la cancerogenicità di questi prodotti, l’Autorità è arrivata ad affermare che visto che si tratta di cibi che il cittadino non consuma tutti giorni la percentuale di possibile esposizione ai prodotti è minima. Il problema è che la frutta secca, pensiamo proprio alle nocciole, è presente come ingrediente in tantissimi i prodotti, ad esempio i biscotti o le cioccolate. Inoltre, per alcune patologie molti nutrizionisti consigliano il consumo di frutta secca a guscio. Ad esempio alle donne in menopausa, si propongono le nocciole tutti i giorni perché ricche di calcio”.

via | helpconsumatori

Foto | Flickr

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