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La quinta malattia nei bambini e negli adulti: sintomi e cure

La quinta malattia è una condizione che colpisce i bambini e anche adulti: leggi quali sono i sintomi e come affrontarla

La quinta malattia nei bambini e negli adulti: sintomi e cure

Fonte immagine: Foto di Press Thanks! da Pixabay

La quinta malattia è una condizione molto contagiosa ma benigna. Si tratta di una malattia tipica dell’età infantile, provocata da un particolare virus, ovvero il Parvovirus B19. La malattia è anche nota con i nomi di eritema infettivo, megaloeritema o anche “malattia della guancia schiaffeggiata”, per via dell’arrossamento esteso che si manifesta proprio nella zona delle guance nei bambini che hanno contratto l’infezione.

Ma quali sono i sintomi della quinta malattia? Chi ne è colpito più frequentemente? E quali complicazioni non bisogna sottovalutare?

Vediamo cosa bisogna sapere in merito a questa condizione.

Chi colpisce?

La quinta malattia colpisce soprattutto i bambini in età scolare. Si tratta di una delle tipiche malattie esantematiche (cioè che provocano la comparsa di un esantema o eruzione cutanea) e infantili. Il Parvovirus B19 può infettare indistintamente bambini e bambine, e il picco di maggiori contagi si registra verso la fine dell’inverno e in primavera.

Casi di epidemie di Parvovirus B19 si verificano in genere ogni 3-4 anni. La malattia può colpire anche adolescenti e persone adulte.

Cos’è il parvovirus B19?

Il Parvovirus B19 (Primate Erythroparvovirus B19) è un virus molto comune e diffuso, appartenente alla famiglia Parvoviridae e al genere degli Eritrovirus. Questiìo tipo di virus può infettare in maggior misura i bambini, più frequentemente quelli che frequentano l’asilo o le scuole elementari.

Il parvovirus infetta solamente gli esseri umani, per cui è impossibile che il contagio avvenga in seguito al contatto con un animale.

Generalmente i sintomi dell’infezione si manifestano entro 14 giorni dopo il contagio da parvovirus B19.

Quinta malattia: contagio

Quinta malattia
Fonte: Foto di Luisella Planeta Leoni da Pixabay

Il Parvovirus B19 è un virus estremamente contagioso. Le modalità di contagio sono molto semplici: l’infezione può essere trasmessa mediante le secrezioni che vengono emesse durante gli starnuti o con dei colpi di tosse.

Anche il contatto con delle superfici contaminate (come ad esempio giocattoli, tavoli, maniglie delle porte e così via) e il successivo contatto con bocca e naso, può determinare un possibile contagio.

La fase più infettiva si registra durante il periodo di incubazione. Quando compaiono le classiche macchie dell’esantema, il bambino non sarà più contagioso e – se le condizioni generali di salute lo permettono – potrà anche tornare a scuola.

Quinta malattia sintomi: come si presenta la malattia?

Come si manifesta la quinta malattia nei bambini? In molti casi, la condizione non comporta alcun sintomo. Se e quando presenti, questi si manifestano in tre diversi stadi:

  • Primo stadio: comparsa di sintomi tipici come leggera febbre, mal di testa, raffreddore, rinorrea, stanchezza, mal di gola e prurito.
  • Secondo stadio: dopo alcuni giorni noterai la comparsa di sfoghi rossi sulle guance (esantema facciale). Si tratta del classico e caratteristico sintomo della malattia, da cui prende il nome “malattia della guancia schiaffeggiata”. L’esantema avrà un colore rosso intenso, la pelle sarà accaldata e leggermente in rilievo.
  • Terzo stadio: lo sfogo cutaneo si diffonde anche nelle altre parti del corpo, comprese braccia e gambe. In questa fase il bambino non è più contagioso. L’eruzione cutanea può inoltre causare prurito, specialmente se presente sulla pianta dei piedi.

Sintomi della quinta malattia negli adulti

Il parvovirus B19 può colpire anche le persone adulte e gli adolescenti. In tal caso, i sintomi saranno leggermente diversi. L’esantema sulle guance non sarà presente, ma potranno manifestarsi altri sintomi come:

  • Dolore
  • Rigidità articolare (che interessa soprattutto mani, polsi, le ginocchia e le caviglie)
  • Gonfiore.

Questi sintomi potrebbero protrarsi anche per diverse settimane o persino per alcuni mesi.

Quanto dura la malattia?

Sebbene si tratti di una malattia considerata “lieve” o leggera, la quinta malattia può comportare sintomi per circa 1 – 3 settimane, per poi risolversi spontaneamente sia negli adulti che nei bambini.

Quante volte si può prendere la quinta malattia?

Dopo il primo contagio, il soggetto rimarrà immunizzato al Parvovirus B19 per il resto della vita, per cui non rischierà più di contrarre la quinta malattia.

Quinta malattia: complicazioni

Il rischio di sviluppare delle complicazioni è molto raro nei bambini in buona salute. Solo in alcuni casi può verificarsi un insufficiente funzionamento del midollo osseo con conseguente riduzione temporanea del numero di piastrine e granulociti neutrofili (un tipo di globuli bianchi). La quinta malattia può però causare delle complicazioni più serie in alcuni gruppi di persone.

Nei pazienti con anemia falciforme, l’infezione può bloccare la produzione dei globuli rossi a livello del midollo osseo, provocando quindi una crisi anemica.

La malattia può causare delle gravi conseguenze anche in coloro che hanno un sistema immunitario molto debole, ad esempio a causa di malattie come leucemia, HIV e altre condizioni.

Inoltre, durante il periodo della gravidanza bisognerà prestare particolare attenzione.

Quinta malattia e gravidanza

Fonte: Foto di Manuel Alejandro Leon da Pixabay

Dal momento che il virus può oltrepassare la placenta, nelle donne in gravidanza l’infezione da parvovirus B19 può compromettere seriamente la salute del bambino. I rischi maggiori si verificano se il contagio avviene nelle prime 20 settimane di gestazione.

Fra i maggiori pericoli vi è quello che il bambino sviluppi una forma di anemia molto grave (anemia fetale), scompenso cardiaco e idrope fetale, un edema potenzialmente fatale, provocato da un accumulo di liquidi nel corpo.

Se sei incinta e ritieni di aver avuto un contatto con una persona affetta da parvovirus B19, contatta immediatamente il tuo medico.

Diagnosi

La diagnosi di eritema infettivo è essenzialmente di tipo clinico. Il medico osserverà quindi l’esantema comparso sul volto o sulle altre regioni del corpo, e sarà in grado di riconoscere l’infezione.

Solo in alcuni casi potrebbe essere richiesto un esame del sangue con dosaggio degli anticorpi IgM e IgG specifici contro il Parvovirus B19, per confermare la diagnosi.

Come curare la quinta malattia nei bambini?

Nei bambini, la malattia non comporta in genere sintomi molto gravi. Normalmente il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antinfiammatori e antistaminici (per tenere a bada sintomi come febbre e mal di gola) e/o l’applicazione di creme idratanti per lenire gli sfoghi e alleviare il prurito.

Si tratta essenzialmente di un trattamento volto a tenere a bada i sintomi. Durante questa fase, sarà opportuno rimanere a riposo e bere molti liquidi in modo da favorire il processo di guarigione.

Prevenzione

Non esiste un vaccino o un farmaco per prevenire il contagio da parvovirus B19 e, di conseguenza, la quinta malattia. Dal momento che si tratta di un virus che viene trasmesso attraverso tosse, starnuti e secrezioni, la prevenzione della malattia si basa essenzialmente sull’attuazione delle più basilari norme igieniche. Vediamo quali sono le più importanti:

  • Lavare frequentemente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi
  • Coprire la bocca e il naso quando si tossisce e quando si starnutisce
  • Non toccare gli occhi, il naso o la bocca senza prima aver lavato le mani
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone che manifestano sintomi della malattia, come raffreddore, mal di gola e febbre.

Quinta malattia: cosa devi sapere?

La quinta malattia è una condizione tipica dell’età infantile, provocata da un virus conosciuto come “Parvovirus B19”. La malattia è anche nota con il nome di “malattia della guancia schiaffeggiata”, a causa dell’esantema (manifestazione cutanea) che si presenta nella zona delle guance dei bambini che hanno contratto l’infezione.

Questa condizione colpisce soprattutto i bambini in età scolare, ma può interessare anche adolescenti e adulti.

Generalmente i sintomi dell’infezione si presentano 14 giorni dopo il contagio, che può avvenire attraverso il contatto con le secrezioni respiratorie (ovvero muco, starnuti e colpi di tosse).

In molti casi, la condizione non comporta sintomi, ma quando presenti, questi possono consistere in:

  • Febbre
  • Mal di testa
  • Raffreddore
  • Stanchezza
  • Mal di gola
  • Prurito cutaneo
  • Sfoghi rossi sulle guance (esantema facciale) che si diffondono anche nelle altre parti del corpo.

Nei bambini, la malattia non richiede particolari trattamenti. Il medico potrebbe consigliare la somministrazione di farmaci per abbassare la febbre e di creme lenitive per alleviare il prurito. Dal momento che non esiste un farmaco o un vaccino per prevenire il rischio di contagio da parvovirus B19, sarà opportuno seguire le corrette norme di igiene per evitare l’infezione.

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