Benessereblog Salute Cibo spazzatura, la quantità di sale varia a seconda della nazione

Cibo spazzatura, la quantità di sale varia a seconda della nazione

Non tutti i fast food servono lo stesso cibo spazzatura: a seconda della nazione in cui ci si trova può essere aggiunto ancora più sale del previsto

Cibo spazzatura, la quantità di sale varia a seconda della nazione


Già più volte abbiamo parlato di quanto il cibo spazzatura possa essere dannoso per la salute. A quanto pare, però, i fast food non sono tutti uguali. Gli appassionati di hamburger e patatine fritte non devono per questo tirare un sospiro di sollievo: se alcuni offrono cibo spazzatura, altri ci aggiungono talmente tanto sale da renderlo ancora peggiore. A rivelarlo è uno studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, secondo cui nei McDonald’s sparsi per gli Stati Uniti e in Canada la quantità di sale utilizzato è molto superiore di quello che, ad esempio, viene aggiunto nei cibi venduti nei negozi della stessa catena presenti nel Regno Unito.

A finire sotto accusa non sono solo le patatine. Gli autori dello studio hanno analizzato le quantità di sale presenti anche negli hamburger, nel pollo, nella pizza, nei panini e nell’insalata. E’ stato, così, scoperto che i Chicken McNuggets di McDonald’s contengono 1,6 g di sale negli Stati Uniti, 1,5 g in Canada, 1,2 g in Francia, 1,1 in Australia e in Nuova Zelanda, 1,5 grammi in Canada e 0,6 nel Regno Unito. Norm Campbell, coautore dello studio, ha spiegato:

molte decisioni di business vengono prese dalle catene dicendo che elaborano i prodotti sulla base dei gusti delle persone, ma questi gusti possono derivare da test su gruppi di 20 individui. Le persone vogliono mangiare in modo più salutare.

Il problema, spiega Campbell, varcherebbe le porte dei fast food per entrare anche nei ristoranti:

se andate in un ristorante caro, è poco salutare allo stesso modo, solo che spendete più soldi. Se andate in un negozio di alimentari e comprate del cibo confezionato è altrettanto dannoso. E’ un problema molto più esteso.

Con questi dati in mente, forse sarebbe il caso di aggiungere una nuova regola per un’alimentazione sana: scegliere bene il paese dove trascorrere le proprie vacanze.

Via | Time
Foto | Flickr

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