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Ludopatie, le novità di GiocaResponsabile per aiutare i giocatori problematici

Il servizio contro il gioco d'azzardo compulsivo si rinnova. Ecco cosa offre oggi

Ludopatie, le novità di GiocaResponsabile per aiutare i giocatori problematici

E’ maschio, ha 42 anni, ha un’occupazione lavorativa di livello medio-basso e spende più di 100 euro a settimana. E’ questo l’identikit del giocatore problematico dipinto dai dati raccolti nei primi quattro anni di vita di GiocaResponsabile, l’helpline pensata per aiutare chi ha a che fare con le ludopatie, problematiche associate al gioco d’azzardo compulsivo. Un servizio che oggi viene arricchito da nuovi contenuti online, che sono stati presentati ieri mattina a Roma da Lottomatica e Sisal. Ecco le sue caratteristiche

Per accedere all’helpline è possibile scegliere due canali diversi: il numero verde gratuito 800 921 121, attivo dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 22:00, o il sito web www.giocaresponsabile.it, dove è possibile chattare direttamente con gli esperti e consultare l’elenco aggiornato dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio italiano che offrono assistenza a chi ha a che fare con una ludopatia. L’aggiunta dei nuovi contenuti fa sì che gli utenti possano ottenere informazioni dettagliate e sfruttare il neonato servizio di trattamento assisto online, fra i primi disponibili nel mondo.

Alfio Lucchini, presidente di Federserd, la Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze che ha contribuito, insieme a Lottomatica, alla nascita di GiocaResponsabile, ha spiegato che

il gioco problematico riguarda 1 milione di persone mentre quello patologico interessa tra le 150 e le 200mila persone. L’organizzazione sanitaria italiana nel prossimo quinquennio si deve preparare a gestire tra le 30 e le 50mila persone con problemi legati al gioco.

Le Regioni da cui provengono le più numerose richieste d’aiuto sono la Lombardia (1953 contatti nell’ultimo anno), il Lazio (761) e la Campania (655). Tra il 2009 e il 2013 il servizio a constatato che nel 70% dei casi a contattare l’helpline sono gli stessi giocatori; nei restanti casi si tratta, invece, dei loro familiari, di amici o di altre persone interessate alle ludopatie. Fra i giocatori il 78% è uomo, mentre nel 75% degli altri casi sono donne, soprattutto le mogli dei giocatori, a contattare il servizio.

Contattando l’helpline è possibile trovare il supporto di professionisti che rispettando l’anonimato dell’utente offrono una consulenza specializzata, ma come ricorda Giovanni Emilio Maggi, direttore relazioni istituzionali di Sisal, si tratta di un sistema aperto che

può tranquillamente essere allargato ad altri operatori del settore e credo sia la cosa migliore come risposta di sistema rispetto a qualsiasi problema.

L’approccio delle istituzioni al gioco non può essere di tipo moralistico ma bisogna lavorare sul concetto di responsabilità

ha sottolineato Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. Fondamentale in questo senso è la prevenzione, anche perché

il fenomeno diventa patologico quando si tende a nasconderlo.

Meglio, quindi, non indugiare nell’attesa. Chi pensa di avere un problema o desidera informazioni può alzare la cornetta o collegarsi a internet: non costa, letteralmente, nulla.

Via | Adnkronos

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