Benessereblog Alimentazione Allattamento: quali cibi è consigliato mangiare

Allattamento: quali cibi è consigliato mangiare

Le nostre nonne si sono sempre sforzate per farci capire quanto fosse importante mangiare gli alimenti giusti per favorire la montata lattea e non avere, di conseguenza, problemi nell’allattamento. Noi aggiungiamo che oltre alla quantità, è fondamentale anche la qualità del latte prodotto da ogni neo-mamma. Ed anche a questo livello è importantissimo il cibo […]

Allattamento: quali cibi è consigliato mangiare


Le nostre nonne si sono sempre sforzate per farci capire quanto fosse importante mangiare gli alimenti giusti per favorire la montata lattea e non avere, di conseguenza, problemi nell’allattamento. Noi aggiungiamo che oltre alla quantità, è fondamentale anche la qualità del latte prodotto da ogni neo-mamma. Ed anche a questo livello è importantissimo il cibo che si sceglie di mangiare.

L’alimentazione seguita durante l’allattamento deve essere esclusiva perchè sarà quello l’unico modo che porterà sostentamento al piccolo. Innanzitutto un piccolo consiglio pseudo-alimentare: ogni mattina un cucchiaino di polline, ricco in proteine e vitamine e fondamentale per l’organismo impegnato nello sforzo fisico e psichico dell’allattamento.

Tra i cereali il più consigliato è l’avena, cereale energetico e tonificante; anche il germe di grano aumenta la vitalità dell’organismo e lo rifornisce di preziosa vitamina E naturale. Tra gli ortaggi, invece, ricordiamo la carota, che, essendo un Ombrellifera, favorisce la naturale produzione di latte ed il finocchio, che dà al latte stesso un sapore molto gradevole per il neonato.

Foto | Flickr

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Cosa deve e non deve mangiare chi ha l’anemia mediterranea
Malattie

Chi ha l’anemia mediterranea, anche in base alla gravità della patologia del sangue, che è ereditaria e può essere trasmessa ai propri figli, deve prestare massima attenzione agli alimenti ricchi di ferro, per evitare accumuli. Il ferro è presente in alimenti di tipo animale e di tipo vegetale, anche se l’assorbimento è maggiore nei primi rispetto ai secondi e varia anche in base alle condizioni di salute di ogni paziente.