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Quarantena e obesità infantile: il legame da non ignorare

La quarantena potrebbe aumentare il rischio di obesità infantile: ecco cosa spiegano gli esperti.

Quarantena e obesità infantile: il legame da non ignorare

La quarantena potrebbe aumentare il rischio di obesità infantile, ed a suggerirlo sono i membri della Columbia University Mailman School of Public Health, autori di un nuovo articolo pubblicato sulle pagine della rivista Obesity, dove spiegano che in molte aree degli Stati Uniti la pandemia da COVID-19 ha portato alla chiusura delle scuole, e molto probabilmente per quest’anno non potranno riprendere le lezioni.

Gli autori spiegano però che i bambini tendono a sperimentare un malsano aumento di peso proprio quando non vanno a scuola, ad esempio durante il periodo estivo.

Potrebbero esserci conseguenze a lungo termine per quanto riguarda l’aumento di peso per i bambini che non vanno a scuola durante la pandemia di COVID-19. Quando un bambino soffre di obesità, corre un rischio maggiore di avere un peso malsano anche in età più adulta.

Ad aumentare il rischio di obesità infantile sono non solo gli alimenti ultra-elaborati e ricchi di calorie che mangiano in casa, ma anche la mancanza di attività fisica. Bisogna infatti considerare che, rimanendo chiusi in casa, i bambini – specialmente coloro che vivono in appartamenti piuttosto piccoli – hanno meno possibilità di muoversi.

Per ridurre il rischio che i nostri bambini possano avere ulteriori problemi di peso, gli autori spiegano che, man mano che le scuole sviluppano i loro sistemi di insegnamento a distanza, dovrebbero rendere prioritaria anche l’educazione fisica, con esercizi da fare a casa e/o lezioni di ginnastica in streaming.

via | ScienceDaily
Foto di Andreas Breitling da Pixabay

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