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Vaccino antinfluenzale 2018-2019: il costo, quando farlo e chi non paga

È iniziata la campagna vaccinale: quanto costa quest’anno la vaccinazione contro l’influenza e quando si deve fare?

Vaccino antinfluenzale 2018-2019: il costo, quando farlo e chi non paga

L’influenza non è ancora arrivata, ma ci sono numerose persone a letto per virus para influenzali aggressivi e secondo i dati dell’Istituto Nazionale della Sanità, l’anno scorso 8 milioni e 677mila persone hanno avuto l influenza. Come difendersi? Oltre alle tradizionali norme igieniche da rispettare, è importante anche fare il vaccino antinfluenzale.

Costo del vaccino antinfluenzale 2018-2019

Le persone a rischio o fragile, come gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza o coloro che soffrono di una patologia cronica ne hanno diritto gratuitamente. Il resto della popolazione può proteggersi con un corso che può variare, ma che mediamente si attesta intorno ai 20 euro.

Quando fare il vaccino

La campagna di vaccinazione è da poco partita ottobre e si conclude il 31 dicembre. Il consiglio è quello di vaccinarsi nel mese di novembre, perché la copertura è di circa 6 mesi e il sistema immunitario ha bisogno di una settimana per sviluppare gli anticorpi. Per fare la vaccinazione potete rivolgervi alle strutture pubbliche, agli ambulatori delle Aziende sanitarie e dei servizi di igiene pubblica oppure al proprio medico di famiglia.

A chi è destinata la vaccinazione gratuitamente

  • persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza
  • donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
  • soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
  • malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
  • malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; diabete e altre malattie metaboliche (inclusa l’obesità con indice BMI sopra i 30)
  • insufficienza renale/surrenale cronica
  • malattie del sangue, degli organi linfatici, tumori
  • malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci dopo trapianto, o da HIV
  • malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
  • patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
  • patologie croniche associate a un aumentato rischio di insufficienza respiratoria (ad esempio malattie neuromuscolari); epatopatie croniche
  • soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
  • bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
  • individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti

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