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Intossicazione alimentare: sintomi da riconoscere, cause e cosa fare

L'intossicazione di natura alimentare è particolarmente comune: ecco tutto quello che c'è da sapere tra sintomi, rimedi, cure, cosa mangiare e prevenzione.

Intossicazione alimentare: sintomi da riconoscere, cause e cosa fare

L’intossicazione alimentare è una malattia causata dal consumo di cibo contaminato: i sintomi da riconoscere possono aiutarti ad individuarla, mentre essere a conoscenza delle cause e sapere cosa fare, possono indirizzarti verso una adeguata prevenzione per te – specie in gravidanza – che per il resto della tua famiglia, bambini e anziani compresi.

Fortunatamente, la condizione poco piacevole che comporta tende a migliorare entro pochi giorni. Ecco ciò di cui è bene essere informati a riguardo.

Cos’è l’intossicazione alimentare

Sebbene scomoda da affrontare, l’intossicazione alimentare è una situazione relativamente comune. Si tratta di una malattia di origine alimentare che si verifica a seguito dell’ingestione di cibi contenenti una tossina, un agente chimico o infettivo che può causare spiacevoli sintomi nel corpo. A differenza dell’influenza dello stomaco –  di natura virale – l’intossicazione alimentare è causata dal consumo di cibo o acqua contaminati da determinati agenti che approfondiremo in seguito.

Quali sono i sintomi dell’intossicazione alimentare

I sintomi di intossicazione alimentare possono manifestarsi entro poche ore dal consumo di cibo contaminato o anche  giorni o settimane dopo. Alcuni sono piuttosto comuni e facilmente riconoscibili, altri sono riconducibili anche ad altre patologie. In ogni caso, variano a seconda della fonte di contaminazione. Ciò che c’è di rassicurante, è che nella maggior parte dei casi, l’intossicazione alimentare è lieve e si risolve in maniera autonoma.

Tra i più comuni sintomi ci sono:

  • perdita di appetito
  • nausea
  • vomito
  • diarrea
  • dolore addominale e crampi allo stomaco
  • febbre
  • brividi
  • debolezza

In caso di diarrea per più di tre giorni, di episodi di vomito frequenti e di dolore acuto allo stomaco, di febbre alta e di debolezza muscolare o formicolio alle braccia è consigliabile contattare un medico.

Le cause

Le cause più comuni di intossicazione alimentare sono organismi infettivi quali batteri, virus, parassiti, tossine o prodotti chimici. Questi possono contaminare il cibo in qualsiasi punto della lavorazione o della produzione. Ma non basta, la contaminazione degli alimenti da parte di tali agenti si può verificare anche a seguito di una sbagliata manipolazione, conservazione o cottura.

Batteri

Rappresentano la causa più diffusa di intossicazione alimentare. Tra questi spicca la salmonella, seguita dal campylobacter e dal C. botulinum (botulismo). Questi ultimi sono meno diffusi della prima ma altrettanto potenzialmente letali.

Parassiti

L’intossicazione alimentare causata da parassiti può essere dovuta, tra gli altri, al toxoplasma gondii, che si trova in abbondanza nelle lettiere per gatti. La toxoplasmosisi trasmette generalmente a partire dai gatti e successivamente, indirettamente attraverso altri animali. Per l’uomo è rischioso il consumo di carne cruda o di frutta e verdura contaminati da feci e non adeguatamente lavati. I parassiti sono particolarmente pericolosi per le donne in gravidanza e per chi abbia un sistema immunitario debole.

Virus

Il virus maggiormente responsabile di intossicazione alimentare è quello dell’epatite A (HAV). In questo caso bisogna fare attenzione ai molluschi (cozze, vongole, ostriche) consumati crudi. Tra i virus potenzialmente pericolosi ci sono anche il norovirus e il rotavirus (più comune nei bambini di età inferiore ai 5 anni).

In particolare, il cibo può essere contaminato quando:

  • non è cotto bene (in particolare la carne)
  • non è conservato correttamente
  • viene lasciato a lungo a temperature calde quando una volta cotto
  • è toccato da qualcuno che è malato o che ha le mani sporche
  • viene consumato dopo la data di scadenza
  • entra in contatto con altri alimenti contaminati

Gli alimenti più a rischio

Esistono alcuni alimenti, più di altri, esposti al rischio di intossicazione alimentare. Si tratta della carne cruda in genere e di quella di pollo in particolare; delle uova crude (e delle salse che le contengono, come ad esempio la maionese), del latte non pastorizzato e dei latticini; dei formaggi a pasta molle, dei formaggi erborinati e di quelli non pastorizzati; dei crostacei e dei frutti di mare crudi o poco cotti; delle verdure crude; dei germogli crudi (specie quelli fatti in casa); dei cibi pronti; degli affettati e dei salumi.

Volendo semplificare, ecco le cause più comuni e gli alimenti ad esse collegati:

  • la salmonella riguarda principalmente carne e pollame crudi e poco cotti, uova, latticini non pastorizzati, frutta e verdure crude
  • la listeria si riconduce comunemente a prodotti crudi, latticini non pastorizzati, carne lavorata e pollame
  • l’escherichia coli al manzo crudo o poco cotto, al latte non pastorizzato, alle verdure crude
  • il norovirus ai crostacei
  • il clostridum botulinum è raro, ma si può trovare in cibi in scatola e conserve non confezionati bene
  • l’anisakis, parassita del pesce spesso associato al sushi, rappresenta la causa più diffusa delle intossicazioni ittiche

Intossicazione alimentare, quanto dura

Nonostante i sintomi simili, i tipi di intossicazione alimentare possono essere diversi. Essi variano a seconda della sostanza che ha causato la contaminazione e di quanta ne hai ingerito. Nella maggior parte dei casi, si guarisce entro un paio di giorni o poco più senza bisogno di cure mediche. Ma esistono situazioni anche più gravi che richiedono l’intervento del medico o il ricorso a cure ospedaliere. In questi casi l’intossicazione può durare anche settimane.

Cosa fare in caso di intossicazione alimentare

Se i tuoi sintomi sono vomito e/o diarrea, è necessario che rimani idratata ricorrendo, oltre che all’acqua, anche alle bevande sportive che fungono da integratori di sali minerali ed elettroliti (sodio, potassio, calcio, magnesio). Evita la caffeina che ha tra le controindicazioni quella di irritare l’apparato digerente. Bevi invece tè deteinati e la camomilla: entrambi possono calmare il mal di stomaco.

Esistono dei farmaci da banco con la funzione di controllare la diarrea e combattere la nausea da assumere sotto il controllo del medico. Nei casi gravi si può effettuare l’idratazione con liquidi per via endovenosa. Nei casi peggiori, si può rivelare necessario un ricovero in ospedale. Riposati a lungo fino a quando i sintomi saranno scomparsi.

Intossicazione alimentare
Fonte: Pille R. Priske

Cosa mangiare

I cibi migliori da mangiare dopo un’intossicazione alimentare sono generalmente quelli insipidi, che non irritano lo stomaco e che sono facili da digerire. Il loro alto contenuto di amido, inoltre, aiuta a rendere solide le feci evitando continui episodi di diarrea.

In caso di nausea probabilmente non avrai voglia di ingerire cibo, ma appena puoi, puoi cominciare con piccoli sorsi d’acqua e, successivamente, con piccole quantità di cibo come riso in bianco, crackers, pane abbrustolito o banane. Successivamente, puoi provare a consumare brodi, patate, carni bianche (perfettamente cotte). Cosa non mangiare? Come anticipato, tè o caffè, bevande gassate, latticini, cibi grassi specie se fritti, cibi troppo dolci, troppo piccanti e bevande alcoliche.

Intossicazione alimentare, cura e rimedi

La cura per l’intossicazione alimentare si riconduce a tutto ciò che ne allevia i sintomi da un lato, e che aiuta a rimanere idratati dall’altro. La disidratazione favorita da vomito e diarrea, infatti, può peggiorare la situazione specie nei soggetti più deboli. E’ considerata una buona idea liberare lo stomaco dalla sostanza tossica il più velocemente possibile: ciò avviene attraverso il vomito. La prima cosa da fare, quindi, è farlo riposare evitando di ingerire cibo. Ciò non è così difficile in realtà: il digiuno viene agevolato dall’inappetenza che la nausea comporta. Fatto questo, ci si affida ai cari vecchi rimedi naturali quali:

  • Riposarsi
  • Idratarsi (con gli elettroliti)
  • Mangiare gli alimenti consigliati
  • Aggiungere probiotici ai pasti
  • Assumere i farmaci da banco prescritti dal medico

I rimedi della nonna

  • Tè allo zenzero. Lo zenzero è noto per le sue proprietà antinausea. La radice, piuttosto comune, può fornire un sollievo praticamente istantaneo da nausea e vomito.
  • Acqua e limone. Noto per le sue note proprietà antivirali e antibatteriche, il limone è anche astringente. E’ uno dei rimedi naturali contro l’intossicazione alimentare in quanto purifica naturalmente il sistema digestivo. Il suo acido, invece, è in grado di uccidere i batteri.
  • Camomilla. Molti vi ricorrono in quanto, oltre ad essere utile per reidratare l’organismo, si digerisce molto facilmente.

Fattori di rischio

Intossicazione alimentare
Fonte: Free-Photos

Tutti possono essere colpiti da un’intossicazione alimentare, indipendentemente dall’età, dal sesso e dallo stato generale di salute. Anzi, è praticamente assodato che tutti si trovino ad affrontarla almeno una volta nella vita. Tuttavia, esistono dei soggetti più a rischio di altri. Si tratta di:

  • Anziani, in quanto il loro sistema immunitario, in caso di intossicazione alimentare, può non rispondere efficacemente agli organismi infettivi come avviene invece nei giovani.
  • Donne in gravidanza. Queste ultime sono più a rischio perché il loro corpo sta affrontando cambiamenti del metabolismo e del sistema circolatorio che, quindi, aumentano la possibilità di ammalarsi.
  • Neonati e bambini piccoli. Il perché è facilmente presumibile: il loro sistema immunitario non è ancora completamente sviluppato.
  • Persone con malattie croniche. Soffrire di diabete o di malattie a carico del fegato, sottoporsi a chemio o radioterapia, ad esempio, riduce la risposta immunitaria.

Come prevenire l’intossicazione alimentare

La prevenzione è l’approccio migliore per evitare un’intossicazione di natura alimentare. Approccio che consiste nel non ingerire cibo e acqua contaminati. Cosa che non è sempre facile, anzi. Esistono alcuni piccoli accorgimenti – per la verità molti di essi sono buone pratiche che tutti dovremmo rispettare – utili a prevenirla a casa. Ovvero:

  • Lavarsi le mani con sapone e acqua calda prima e dopo aver maneggiato il cibo.
  • Lavarsi le mani dopo aver maneggiato carne cruda, aver usato il bagno o aver avuto contatti con persone malate.
  • Lavare taglieri, stoviglie, posate e piani di lavoro con acqua calda e sapone dopo ogni uso.
  • Lavare frutta e verdura anche se si consumano sbucciate.
  • Tenere i i cibi crudi separati dai cibi pronti.
  • Separare carne, pollame e pesce non cotti: questi alimenti non dovrebbero mai entrare in contatto tra loro e con altri alimenti.
  • Cuocere gli alimenti ad una temperatura sicura.
  • Congelare gli alimenti deperibili entro due ore.
  • Scongelare gli alimenti in frigorifero o, in alternativa, nel microonde.
  • Buttare via i cibi dei quali si è sicuri delle modalità di preparazione (ovvero se sia stato cucinato o conservato adeguatamente).

Meglio sempre prevenire!

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