Benessereblog Salute Tracheite: sintomi, cause e rimedi

Tracheite: sintomi, cause e rimedi

Tosse e mal di gola possono essere sintomi di una tracheite. Vediamo di che affezione si tratta e come curarla

Tracheite: sintomi, cause e rimedi

La tracheite è un’infiammazione della gola – della trachea e delle sue mucose interne nello specifico – che può essere provocata da diverse cause. I sintomi di questa affezione alle prime vie aeree sono abbastanza fastidiosi, ma la loro intensità varia a seconda dell’origine del disturbo e dalla sua durata. La tracheite può essere un malessere stagionale passeggero, oppure non risolversi in poco tempo tanto da diventare cronico. Quanto dura? La congestione ha una durata media intorno alle due settimane.

Tracheite: sintomi

I sintomi della tracheite possono essere diversi e l’intensità degli stessi dipende da quanto la tracheite è grave. Di solito i sintomi della tracheite sono:

  • Tosse secca e stizzosa, spesso anticipata da un pizzicore in gola nei giorni precedenti la comparsa della tosse
  • Gola secca
  • Difficoltà a deglutire, quindi anche a mangiare e a bere
  • Dolore nella deglutizione, che rende difficile l’atto del pasto
  • Febbre (in caso di tracheite virale) che può essere anche molto alta.

Tracheite: cause

La tracheite può avere cause diverse, come anticipato, qui di seguito vi spieghiamo quali sono le cause più comuni che possono favorire l’insorgenza della tracheite:

  • Infezione virale
  • Infezione batterica
  • Infiammazione delle mucose causata dal reflusso gastroesofageo
  • Allergie
  • Cause psicogene

A seconda della causa, le terapie per curare questo specifico mal di gola e il suo sintomo più fastidioso, ovvero la tosse, sono diverse.

Tracheite: rimedi

Per una “banale” tracheite acuta da infezione virale (ovvero il classico raffreddore stagionale), sarà sufficiente un po’ di riposo, latte caldo con miele e suffumigi con oli essenziali balsamici per mantenere ben umide le mucose della gola ed evitare che si secchino. Una tracheite batterica, invece, dovrà necessariamente essere trattata con un antibiotico adatto per la tracheite, perché altrimenti potrebbe estendersi ai bronchi e ai polmoni.

Sarà il medico a stabilire quale farmaco sia il più adatto per combattere il bacillo che ha provocato l’infezione. Se la tracheite è di origine psicogena, quindi deriva da una condizione di stress e si protrae a lungo diventando tracheite cronica, oltre a cercare di alleviare il sintomo, magari con rimedi naturali fitoterapici e omeopatici come la piantaggine o la pulsatilla, si dovrebbe provare a cambiare ritmi e abitudini di vita per allentare tensioni e ansia.

Una tracheite allergica, poi, si potrà prevenire con la vaccinazione annuale contro l’allergene che la provoca (dai pollini delle viarie piante fino alla polvere e agli acari) e curare in fase acuta con farmaci antistaminici e cortisonici. Per calmare la tosse, che in caso di tracheite è secca, quindi senza produzione di muco (cosa che in genere indica una infezione ai bronchi), si possono usare i classici antitussivi da banco con effetto sedativo, tra cui sciroppi, spray, compresse e caramelle.

Molto utile anche il semplice aerosol con soluzione fisiologica. In alcuni casi il medico potrebbe prescrivere aerosol con farmaci a base di cortisone. Nel caso di tracheite da reflusso, si deve curare l’alimentazione e assumere antiacidi per ridurre l’effetto corrosivo dei rigurgiti gastrici sulle mucose della gola.

Tracheite nei bambini

La tracheite nei bambini è molto frequente, a qualunque età, e si manifesta particolarmente dopo le malattie infettive infantili più comuni come la varicella, la scarlattina, la pertosse, il morbillo. Per evitare complicazioni, è bene cominciare subito la terapia adeguata per poter contrastare questa infiammazione di origine batterica. Ovviamente bisognerà rivolgersi al pediatra di fiducia, che saprà consigliarvi sulla cura giusta e quali farmaci, tra anti infiammatori, sciroppi e antibiotici, usare per curare il bambino. In casi di lieve entità, si può ricorrere ad aerosol, sempre chiedendo al pediatra, mentre in casi più gravi meglio adottare una terapia mirata per scongiurare eventuali complicanze.

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