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Potassio alto nel sangue: cosa mangiare?

Potassio alto nel sangue? Ecco cause, sintomi, diagnosi, alimenti ricchi di K e cura in caso di iperkaliemia o iperpotassiemia.

Potassio alto nel sangue: cosa mangiare?

Il potassio è uno dei minerali presenti nel nostro organismo fondamentale per il funzionamento di cuore, sistema nervoso, muscoli e anche per l’equilibrio idro-salino. A volte capita che, facendo delle analisi del sangue, si rilevino livelli elevati di potassio ematico: in questo caso si parla di iperkaliemia (da “kalium”, potassio in latino. Da qui anche la lettera K per indicare questo minerale nella tavola periodica degli alimenti) o di iperpotassiemia. Le cause di potassio alto nel sangue sono diverse, ma attenzione: l’iperkaliemia di per sé non è una malattia vera e propria, ma è un rilievo ematologico che indica la presenza di una patologia sottostante che causa questo innalzamento dei livelli di potassio ematici.

Tuttavia livelli di potassio troppo elevati possono portare a sviluppare sintomi e segni clinici da tenere in considerazione. In questi casi, dovrai fare estrema attenzione anche all’alimentazione, escludendo o limitando nella dieta tutti quei cibi che sono naturalmente ricchi di K.

Che cos’è il potassio?

Il potassio è un minerale presente nell’organismo sotto forma di catione (ione positivo) K+. Nel corpo lo si trova soprattutto all’interno delle cellule e nei succhi gastrici. In situazioni di normalità il potassio lo troviamo soprattutto nel comparto intracellulare, mentre sodio e calcio sono ioni maggiormente extracellulari. Il passaggio di potassio e sodio dalla cellula agli spazi extracellulari e viceversa è garantito dal sistema noto come pompa sodio-potassio (il sodio viene portato all’esterno della cellule e il potassio viene fatto entrare all’interno della cellula).

Il K introdotto con gli alimenti viene assorbito nell’intestino (duodeno e digiuno) e da qui arriva nel sangue. Le quantità in esubero vengono eliminate poi per via renale. Tuttavia, quando questo meccanismo non funziona correttamente, ecco che i livelli di potassio nel sangue possono aumentare provocando un’iperkaliemia.

Come si misura il potassio?

Il potassio viene misurato tramite gli esami del sangue: basta un normale prelievo di sangue venoso per stabilire quali siano i suoi livelli ematici.

Valori normali nel sangue

Solitamente i valori normali di potassio nel sangue viaggiano fra i 3,5 e 5 mEq/l. Il suo range di variabilità  è estremamente ridotto, il che vuol dire che anche alterazioni minime possono provocare forme o di ipokaliemia (potassio basso nel sangue) o forme di iperkaliemia.

Quando il potassio ematico supera di 5 mEq/l, si parla di iperpotassiemia. A seconda del valore si distinguono tre forme:

  • iperkaliemia lieve: 5-5,9 mEq/l
  • ipopotassiemia moderata: 6-6,4 mEq/l
  • iperkaliemia grave: se > 6,4 mEq/l

iperpotassiemia avocado

Cause di iperkaliemia

Sono diverse le cause che possono portare a un aumento di potassio nel sangue:

Eccessivo apporto

  • Alimentazione con cibi troppo ricchi di potassio
  • Diete squilibrate
  • Somministrazione per via parentale di liquidi endovenosi che contengono potassio
  • Trasfusioni di sangue

Ridotta escrezione con le urine

  • Insufficienza renale (anche forme acute)
  • Blocco urinario (tipicamente nell’ostruzione urinaria si ha un aumento del potassio, ma appena il blocco viene risolto, si ha un abbassamento repentino del potassio ematico)
  • Nefropatie
  • Morbo di Addison (ipocorticosurrenalismo)
  • Alcuni farmaci come eparina, ACE-inibitori, ciclosporina, tacrolimus, sartani, diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone) e FANS

Fuoriuscita dalle cellule

  • Diabete mellito
  • Chetoacidosi diabetica
  • Ipoinsulinemia (anche da insulinoma)
  • Ipoaldosteronismo
  • Acidosi metabolica
  • Emorragie (sia dei tessuti molli che dal tratto gastro-intestinale)
  • Ustioni estese
  • Rabdomiolisi
  • Sforzi fisici intensi
  • Traumi gravi
  • Alcuni farmaci (beta bloccanti, digitale e chemioterapici)

La pseudoiperkaliemia

Un capitolo a parte merita la pseudoiperkaliemia. Si tratta di livelli sierici di K falsamente aumentati e lo si registra in seguito a:

  • emolisi
  • conta piastrinica > di 400000/mcL (durante la coagulazione le piastrine rilasciano K. In questo caso quello sierico è aumentato, mentre quello plasmatico valutato su sangue non coagulato è normale)

Sintomi di iperpotassiemia

Forme di ipokaliemia lieve a volte non provocano nessun sintomo. Tuttavia, man mano che i livelli ematici di potassiemia salgono potrebbero manifestarsi questi sintomi:

  • stanchezza eccessiva
  • debolezza
  • gambe pesanti
  • crampi muscolari
  • parestesie (alterazione della sensibilità cutanea)
  • paralisi flaccida
  • dispnea (difficoltà respiratoria)
  • dolorabilità addominale
  • nausea
  • vomito
  • diarrea
  • aritmie (bradicardie, fibrillazione ventricolare)
  • arresto cardiaco

Solitamente l’iperkaliemia tende a rimanere asintomatica fino a quando non si arriva allo stadio delle aritmie cardiache. Esiste poi una forma di paralisi periodica familiare iperkaliemica dove in acuto si ha astenia che evolve fino alla paralisi vera e propria.

Potassio alto nel sangue: cura

Ma come puoi diminuire il potassio alto? Come ridurre il potassio nel sangue? Ovviamente starà al tuo medico stabilire l’iter diagnostico e la terapia più adatta, anche perché molto dipenderà dalla causa sottostante. La terapia dell’iperpotassiemia, infatti, è volta sia a ridurre i livelli di potassio ematico, sia a trattare la causa sottostante. A volte, evidenziando l’eziologia corretta, è possibile che rientri nei range senza bisogno di ulteriori cure.

Nei casi di ipopotassiemia lieve, il medico per cercare di abbassare il K potrebbe:

  • ridurne l’introduzione modificando la dieta e riducendo gli alimenti ricchi di K
  • sospendere temporaneamente i farmaci che potrebbero provocare iperkaliemia
  • aggiungere diuretici d’ansa (furosemide) per aumentarne l’escrezione
  • utilizzare il polistirene sulfonato di Na

Nelle forme moderate-gravi, invece, la terapia dipenderà strettamente dai sintomi e dai segni clinici presenti. Nelle forme gravi, si somministra insulina e glucosata: l’insulina, infatti, favorisce l’ingresso del potassio (e del glucosio) nelle cellule. Se presenti anomalie del ritmo cardiaco, oltre all’insulina e al glucosio verrà fornito anche del calcio gluconato o dei beta2-agonisti. Anche qui, però, questi farmaci possono avere effetti collaterali importanti e non vanno somministrati in determinati pazienti (per esempio quelli con infarto del miocardio).

potassio alto banane e ribes

Potassio e alimentazione

Visto che una delle cause di iperkaliemia è l’introduzione nell’organismo di troppo K con il cibo, ecco che è lecito chiedersi cosa mangiare col potassio alto e quali alimenti evitare. Una dieta per il potassio alto dovrebbe essere sempre prescritta dal vostro nutrizionista di fiducia in accordo con le indicazioni fornite dal vostro medico di base.

Tuttavia è innegabile che esistano alimenti che contengono più K di altri: in caso di iperpotassiemia è bene non abusare di questi

Potassio alto: cosa mangiare?

Essendo che frutta e verdura sono particolarmente ricchi di potassio, puoi lavare patate e verdure in acqua tiepida, in modo da ridurne la quantità contenuta. Inoltre la cottura di frutta e verdura contribuisce a ridurre il K assunto con la dieta.

Alimenti da evitare

Ci sono alcuni cibi ricchi di K. Questi sono gli alimenti da evitare (o almeno da ridurre) in caso di iperpotassiemia:

  • cioccolato
  • caffè
  • vino
  • birra
  • ketchup
  • biscotti
  • patate
  • spinaci
  • finocchi
  • legumi
  • frutta (soprattutto la frutta fresca, meglio prediligere quella cotta)

A proposito della frutta, quella maggiormente ricca di K è:

  • avocado
  • kiwi
  • ribes
  • banane
  • meloni
  • albicocche
  • noci
  • mandorle
  • pinoli
  • pistacchi
  • arachidi
  • nocciole
  • uvetta

Solitamente le banane vengono considerate il frutto più ricco di K in assoluto, ma non è così: sono precedute da avocado, kiwi e ribes. Lo stesso ISS, nella sezione relativa alle bufale e ai falsi miti sull’alimentazione, cita proprio la questione delle banane e del potassio.

Altri cibi da evitare sono:

  • cibi confezionati sulla cui etichetta è indicata la presenza di K
  • sostituiti del normale sale da cucina, che possono esserne ricchi
  • carne e il pesce in scatola, quelli salati, quelli speziati e quelli affumicati
  • sostituti della carne a base di soia o di proteine vegetali
  • zucchine al forno e le zucche trombetta
  • verdure o carni preparate con salse, dolci o salate che siano

Livelli di potassio nei cibi

Questa è una lista degli alimenti caratterizzati da livelli medi, alti o bassi di K:

Frutta e verdura

  • Alto contenuto di K: arance, avocado, banane, broccoli, carciofi, cocco, frutta essiccata, kiwi, patata dolce, papaya, patate, pesca noce, prugne, pomodori, spinaci, verdure a foglia verde, zucca
  • Livelli medi di K: albicocche, asparagi, carote, ciliegie, mais, melanzane, mele, peperoni, pere, pesche, ravanelli, succo d’ananas
  • Basso contenuto di K: cavolfiore, cetrioli, fagiolini, fragole, lattuga, mirtilli, pompelmo, uva

Carne e altre proteine

  • Alto contenuto di K: fagioli e piselli secchi, bacon, frutta secca, derivati della soia
  • Livelli medi di K: manzo, uova, pesce, pollame, maiale, vitello, burro di arachidi

Latticini

  • Alto contenuto di K: latte, yogurt
  • Basso contenuto di K: panna acida

Cereali

  • Alto contenuto di K: pane bianco, avena, riso raffinato, pasta.
  • Livelli medi di K: crusca e cereali, chips di mais, pane integrale.

Potassio alto: cosa fare?

Una dieta sana ed equilibrata e una regolare attività fisica possono aiutare a prevenire fenomeni di iperkaliemia lievi. Tuttavia, essendo che fra le cause di iperpotassiemia ci sono diverse malattie e che forme moderate-gravi di potassio alto possono provocare sintomi importanti come l’aritmia, ecco che è bene valutare col proprio medico un check-up periodico che comprenda anche il potassio fra gli esami del sangue richiesti.

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