Benessereblog Alimentazione SOS alcolici: la quantità non conta, il cuore è sempre a rischio

SOS alcolici: la quantità non conta, il cuore è sempre a rischio

Ridurre il consumo di alcol è consigliabile in qualsiasi caso. Cade il mito del vino rosso?

SOS alcolici: la quantità non conta, il cuore è sempre a rischio

Spesso ci viene detto che nonostante entri a pieno diritto nell’elenco degli alcolici il vino rosso fa bene alla salute. Ciò che conta davvero sembrerebbe essere non esagerare, una raccomandazione che per gli uomini si traduce nel non superare i due bicchieri al giorno e per le donne in un massimo di un bicchiere a giornata. Oggi, però, questa convinzione sembra destinata a venir meno. Uno studio pubblicato sul British Medical Journal sembra infatti smentirla dimostrando che quando si tratta di alcol non c’è consumo moderato che tenga: ridurlo aiuta sempre a migliorare la salute di cuore e arterie.

Gli autori di questo nuovo studio sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato i risultati di oltre 50 rcierche che in passato hanno analizzato il legame tra consumo di alcolici e salute cardiovascolare. Come ha spiegato Michael Holmes, ricercatore del Dipartimento di Chirurgia del Trapianti della Perelman School of Medicine (Università della Pennsylvania) e primo nome della pubblicazione,

per un po’ di tempo studi osservazionali hanno suggerito che solo il consumo eccessivo di alcolici fosse negativo per la salute cardiovascolare e che un consumo lieve potesse in realtà essere benefico. Tuttavia, ciò che abbiamo rilevato in questo nuovo studio, che utilizza un approccio investigativo simile a quello degli studi clinici randomizzati, è che ridurre il consumo di alcol può portare a una migliore salute cardiovascolare anche per i bevitori lievi-moderati.

Holmes e colleghi si sono concentrati sulla salute cardiovascolare di un gruppo particolare di persone: i portatori di una variante del gene alcol deidrogenasi 1B che porta a ridurre spontaneamente il consumo di alcolici. In questi individui l’alcol viene metabolizzato più velocemente; di conseguenza al suo consumo sono associati sintomi spiacevoli come nausea e arrossamenti del viso che col passare del tempo spingono chi è portatore di questa variante genica a ridurre spontaneamente il consumo di alcolici.

Utilizzando questo gene come marcatore biologico dell’assunzione di alcolici i ricercatori hanno scoperto che consumare il 17% di alcol in meno alla settimana riduce in media del 10% il rischio di malattie coronariche ed è associato a una pressione sanguigna e a un indice di massa corporea inferiori. Questi ultimi due fattori, se elevati, aumentano i rischi corsi da cuore e arterie.

Questi nuovi risultati

sottolinea Holmes

sono di importanza critica nella comprensione del modo in cui l’alcol influenza le malattie cardiache. Contrariamente a ciò che hanno mostrato analisi precedenti, ora sembra che qualsiasi livello di esposizione all’alcol abbia un impatto negativo sulla salute del cuore.

In altre parole, chi vuole proteggere il proprio apparato cardiovascolare dovrebbe rinunciare anche a quel famoso bicchiere di vino ai pasti, magari pensando non solo i risultati di questo nuovo studio, ma anche a quello di ricerche precedenti secondo cui per trarre benefici dalle sostanze salutari presenti nel vino rosso se ne dovrebbero bere addirittura 100 bicchieri al giorno. Non bisognerebbe, poi, dimenticare che i rischi associati al consumo di alcol sono anche altri: per saperne qualcosa in più potete guardare il video in apertura di questo post.

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Via| Penn Medicine

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