Benessereblog Salute Ebola, caso sospetto in Canada. Speranze per il farmaco sperimentale

Ebola, caso sospetto in Canada. Speranze per il farmaco sperimentale

Il virus dell'ebola comincia a far paura anche fuori dai confini dell'Africa: dopo il caso in Spagna, ecco che oggi si parla di un altro caso sospetto in Canada, mentre nel Continente Nero salgono le speranze per il farmaco sperimentale assunto da alcuni volontari contagiati dal virus.

Ebola, caso sospetto in Canada. Speranze per il farmaco sperimentale

Caso sospetto di ebola in Canada: pare, infatti, che una persona sia stata posta in quarantena in un ospedale canadese, dopo aver mostrato i sintomi dell’ebola. La persona, della quale non si conoscono le generalità, era appena rientrata da un viaggio in Nigeria: un medico dell’ospedale di Brampton ha sottolineato che il soggetto avrebbe lamentato febbre e altri sintomi provocati da questa malattia infettiva e per questo motivo è stato posto in isolamento, per precauzione. Il fatto che il paziente fosse stato in Nigeria, paese africano colpito dal virus dell’ebola, ha convinto i medici al ricovero preventivo, per scongiurare la possibilità di ulteriore diffusione del virus.

Al momento, infatti, sono in corso dei test per capire se il paziente è veramente affetto da virus Ebola oppure se i sintomi sono quelli di patologie che presentano gli stessi disturbi. Il dottor Graham Pollet del servizio sanitario nazionale sottolinea che il paese è pronto a reagire nel caso il soggetto soffra davvero di questa malattia infettiva, anche se il rischio che si presentino casi in Ontario è molto debole.

Intanto in Africa sono alte le speranze nei confronti del farmaco sperimentale che è stato utilizzato per due missionari statunitensi affetti dal virus dell’ebola: i famigliari di Kent Brantly parlano di un “effetto miracoloso” del siero sperimentale contro l’ebola, dal momento che dopo 24 ore dalla prima somministrazione l’uomo ha mostrato segni di miglioramento. La cura sperimentale è stata utilizzata anche nel caso di Nancy Writebol, ricoverata insieme a Brantlyin un ospedale di Atlanta, dopo il trasferimento negli Stati Uniti.

L’Oms, anche su richieste pressanti dei paesi africani colpiti dall’epidemia di ebola, deciderà lunedì se dare alle persone affette dal virus questo siero sperimentale ad uso compassionevole, che finora è stato utilizzato solamente per i due missionari americani. Il farmaco si chiama Zmapp ed è stato sviluppato dalla Mapp Biopharmaceutical Inc. di San Diego, in collaborazione con l’azienda canadese Defyrus: finora il medicinale, a base di anticorpi monoclonali di tre diversi tipi che si legano alle proteine presenti sulla superficie del virus, è stato testato solamente sui topi e sulle scimmie. Il farmaco è in grado di fornire nei pazienti affetti una risposta immunitaria contro il virus.

L’Oms dovrà decidere come procedere, anche perché per realizzare i pochi grammi di farmaco usato per i missionari americani ci sono voluti due mesi.

Foto | da Flickr di ajc1

Via | La Stampa e Il Messaggero

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