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L’ansia può aumentare il rischio di demenza?

L’ansia può aumentare il rischio di soffrire di demenza? Ecco cosa rivela una nuova ricerca.

L’ansia può aumentare il rischio di demenza?

Ansia e demenza sono collegate? A cercare di rispondere a questa domanda è uno studio condotto dai membri della University of Southampton, secondo cui soffrire di l’ansia (da moderata a grave) durante la mezza età può portare allo sviluppo della demenza negli anni successivi. Per giungere a questa conclusione, gli esperti hanno analizzato diversi studi sull’argomento, dai quali sarebbe emersa una correlazione positiva tra ansia moderata o severa, e successivo sviluppo della demenza.

L’ansia clinicamente significativa nella mezza età era associata ad un aumentato rischio di demenza in un intervallo di almeno 10 anni

spiegano infatti gli autori dello studio, pubblicato sul BMJ Open

Questi risultati suggeriscono che l’ansia può essere un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo della demenza a esordio tardivo.

Ma quali saranno le cause alla base di questo legame? Il legame tra ansia e demenza potrebbe essere spiegato dall’eccessiva risposta allo stress innescata da questa condizione di salute mentale. Questa risposta allo stress eccessivamente elevata potrebbe accelerare il processo di invecchiamento delle cellule cerebrali, che, a sua volta, potrebbe accelerare il declino cognitivo legato all’età.

Ma se è vero che l’eccessiva risposta allo stress innescata dall’ansia può causare un declino cognitivo accelerato, alleviando l’ansia è dunque possibile tenere alla larga il rischio di demenza? Questa rimane una domanda priva di risposta, almeno per il momento. Tuttavia, gli esperti ritengono che valga la pena provare le opzioni di trattamento contro l’ansia non farmacologiche.

Le terapie non farmacologiche, comprese le terapie basate sulla parola, gli interventi basati sulla mindfulness e le pratiche di meditazione, noti per ridurre l’ansia in mezza età, potrebbero avere un effetto di riduzione del rischio [di demenza], anche se questo deve ancora essere dimostrato.

via | MedicalNewsToday

Foto da iStock

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